Tallonite

Tallonite: cause, sintomi e rimedi

Il termine “tallonite”, comunemente, indica una condizione di dolore al tallone; in medicina, invece, è questa patologia e meglio descritta come dolore calcaneare o tallodinia.

In anatomia, il tallone consiste nell’estremità posteriore del piede; in questa zona si trova il calcagno, una delle sette ossa che compongono il tarso; quest’ultimo, rappresenta il retropiede e fa da congiunzione tra piede e gamba.

Il tallone è la parte del corpo sulla quale grava gran parte del peso corporeo sia in posizione eretta, sia in fase di deambulazione; ecco perché chi è affetto da tallonite può avvertire dolore nella parte inferiore del piede, quindi sulla pianta, o nella parte posteriore.

Quali sono le cause della tallonite?

Le cause che stanno all’origine della tallonite sono diverse; le più comuni sono senza dubbio:

Esistono, poi, altre cause meno comuni quali:

Infine, ulteriori cause rare sono:

  • osteomielite;
  • sarcoidosi;
  • malattia ossea di Paget.

Tallonite e fascite plantare

La fascite plantare è la principale causa del dolore al tallone, in particolare nella sua parte inferiore. Consiste nell’infiammazione del legamento arcuato che attraversa la parte inferiore del piede e collega il tallone con la base delle dita dei piedi.
Questo legamento che si estende dal calcagno alle teste metatarsali ha il compito di ridistribuire il peso corporeo a livello podalico sia durante la fase statica, sia durante quella dinamica.

Di conseguenza, la fascite plantare scaturisce solitamente da un sovraccarico funzionale, che si manifesta quando la stessa viene sottoposta a una stimolazione eccessiva e prolungata nel tempo. Questo comporta la comparsa di microtraumi che, alla lunga, ne provocano una degenerazione più o meno grave.

Tallonite e infiammazione/rottura del tendine di Achille

Il tendine di Achille è quella banda connettivo-fibrosa molto robusta che collega i muscoli del polpaccio all’osso calcaneare ed è indispensabile per correre, camminare e saltare. Quando si infiamma, spesso a causa di microtraumi ripetuti, si verifica una tendinite; quando si rompe, invece, la struttura tendinea si lacera completamente. Questo secondo infortunio è grave, dato che limita tantissimo le capacità motorie del soggetto colpito. Inoltre, dato che il tendine di Achille non è atto a ripararsi da solo, è inevitabile ricorrere all’intervento chirurgico e successivamente alla fisioterapia.

Tallonite e frattura da stress del calcagno

Le fratture da stress sono solitamente determinate dalla ripetizione di movimenti meccanici molto ripetitivi a carico dell’osso o delle ossa interessate. Per quanto riguarda il calcagno, sono prevalentemente esposti coloro che praticano sport come la corsa o il jogging, che sovraccaricano continuamente le ossa dei piedi e, in generale, gli arti inferiori.

Tallonite e borsite del calcagno

La borsiste consiste in un’infiammazione acuta o cronica di una borsa sierosa di un’articolazione, cioè di una piccola sacca ripiena di liquido sinoviale che ha il compito di proteggere e ridurre gli eventuali attriti tra le varie strutture coinvolte nella mobilità di un’articolazione.

Il calcagno è dotato di diverse borse sierose e, tra queste, ce n’è una particolarmente predisposta all’infiammazione, cioè quella posizionata lì dove il tendine di Achille si collega al calcagno.

Questo tipo di infiammazione si chiama borsite retro-calcaneare e la sua principale causa risiede nell’indossare calzature troppo strette, che vanno a stringere la parte posteriore del tallone.

Tallonite e fattori di rischio

Oltre alle cause principali elencate finora, esistono altri fattori di rischio per quanto riguarda l’insorgere della tallonite:

  • obesità e sovrappeso;
  • indossare calzature poco confortevoli;
  • svolgere sport come la corsa su superfici non abbastanza dure;
  • muscoli del polpaccio eccessivamente corti;
  • posture scorrette;
  • presenza di alcune forme di artrite.

Quali sono i sintomi della tallonite?

In base alla causa scatenante, la tallonite può manifestarsi con sintomi diversi tra loro ma, in ogni caso, il dolore è una costante: può essere acuto (come nel caso della frattura del tendine di Achille), graduale o cronico a seconda dei casi.

A volte, la tallonite comporta disturbi neurologici come formicolio e intorpidimento del piede; di solito, questi sintomi sono da ricondurre alla sindrome del tunnel tarsale, in cui viene compresso il nervo tibiale posteriore destinato a raggiungere la pianta del piede.

Come avviene la diagnosi di tallonite?

Ottenere una diagnosi di tallonite non è sempre semplice; nei casi meno gravi sono sufficienti l’anamnesi e l’esame obiettivo per risalire alla causa scatenante e scegliere la terapia più indicata; nei casi più importanti, invece, il medico potrebbe richiedere il supporto di esami strumentali come raggi X, risonanza magnetica ed ecografia.

Come si cura la tallonite?

Per stabilire il trattamento più adatto in presenza di tallonite bisogna tenere conto di due fattori molto importanti:

  • la causa del dolore, che può essere rilevata tramite le indagini diagnostiche;
  • l’intensità della sintomatologia, che si rileva tramite l’anamnesi.

In base a questo, il medico può scegliere se valutare una terapia conservativa o procedere con l’intervento chirurgico.

Come curare la tallonite con rimedi conservativi

I rimedi conservativi non prevedono il ricorso alla chirurgia, possono essere eseguiti anche in completa autonomia e comprendono:

  • riposo: è da intendersi come astensione da tutte quelle attività che provocano dolore al tallone;
  • assunzione di FANS: i farmaci antinfiammatori non steroidei sono utili per alleviare sia il dolore, sia l’infiammazione;
  • impacchi di ghiaccio: la crioterapia ha effetti benefici sulla zona dolorante perché agisce come antinfiammatorio; il consiglio è di eseguire 4-5 impacchi al giorno per una durata di 15 minuti ciascuno;
  • indossare ortesi plantari: una soluzione ideale per contrastare il dolore sotto il tallone, perché consentono di attutire il carico e alleviare, di conseguenza, la sintomatologia.

Come curare la tallonite con la fisioterapia

Il fisioterapista è la figura di riferimento quando si tratta di curare un problema legato a un tallone dolorante. Il trattamento fisioterapico prevede, solitamente, tre fasi ben precise:

  • valutazione funzionale: il terapista risale all’origine dei sintomi e cerca di capire quale sia la causa del dolore;
  • controllo del dolore e dell’infiammazione: si utilizzano strumenti tecnologici per trattare la tallonite, soprattutto onde d’urto, tecarterapia, laser ad alta potenza e ipertermia;
  • recupero funzionale: una fase molto importante per prevenire le recidive e mantenere i progressi ottenuti in precedenza. Solitamente si ricorre a tecniche di terapia miofasciale, rieducazione posturale, riabilitazione funzionale, riabilitazione propriocettiva e allenamento terapeutico.

Ovviamente l’approccio e l’iter terapeutico variano di caso in caso, proponendo un programma personalizzato su ciascun paziente.

Come curare la tallonite con la chirurgia

Il tipo di trattamento chirurgico varia in base alla causa scatenante della tallonite, ma a eseguirlo è sempre un ortopedico interventista. Solitamente, i pazienti che devono necessariamente sottoporsi all’intervento chirurgico sono principalmente gli atleti professionisti e coloro che praticano regolarmente corsa, jogging e sport simili.

Quali sono i tempi di recupero da una tallonite?

I tempi di recupero a seguito di una tallonite dipendono molto dalla gravità della causa scatenante e dalla tempestività della diagnosi (prima si interviene e prima si guarisce). Nei casi meno gravi il problema si risolve nell’arco di qualche giorno/settimana, mentre le situazioni più critiche richiedono tempi di guarigione che spaziano dai 7 ai 9 mesi di riabilitazione.

Si può prevenire la tallonite?

Prevedere e prevenire tutte le possibili cause di tallonite non è ovviamente possibile; però è possibile prestare attenzione ad alcune buone abitudini che possono di certo ridurre la probabilità di rischio:

  • tenere sotto controllo il peso corporeo, evitando obesità e sovrappeso;
  • indossare scarpe di buona qualità e adeguate all’attività che si dovrà svolgere.

In caso di dolore è consigliato, poi, consultare immediatamente il medico.

Categoria Articolo: Fisioterapia Parma