Dorsalgia: come riconoscere i sintomi e intervenire
Il mal di schiena è una condizione ampiamente diffusa, che colpisce sia uomini che donne indipendentemente dall’età e per i motivi più svariati. In base alla zona specifica, il mal di schiena assume nomi diversi; nel caso del dolore a livello dorsale, per esempio, si parla di dorsalgia.
Meno frequente di cervicalgia e lombalgia, la dorsalgia comporta dolore nella parte alta della schiena, precisamente tra le scapole, e può estendersi fino al collo e/o al torace. Nella maggior parte dei casi, la dorsalgia insorge a seguito di traumi, sforzi e postura errata.
Più in particolare, si parla di dorsalgia acuta quando il dolore dorsale dura meno di 30 giorni, e di dorsalgia cronica quando il dolore dorsale si protrae per 3-6 mesi.
In entrambi i casi, un controllo ortopedico e il supporto di un valido fisioterapista sono le soluzioni migliori per ottenere una guarigione completa.
Quali sono le cause della dorsalgia?
La dorsalgia è caratterizzata da un dolore localizzato nella parte medio-superiore della parete posteriore del torace, in particolare nel tratto compreso tra le vertebre dorsali D1 (o T1) e D12 (o T12).
Nella maggior parte dei casi, il dolore coinvolge le strutture muscolo-scheletriche del rachide e deriva da lievi alterazioni a carico di legamenti, muscoli, articolazioni e dischi intervertebrali. In una minore percentuale di casi, invece, la dorsalgia dipende da specifiche patologie che colpiscono organi interni come cuore, stomaco e polmoni.
In ogni caso, è possibile individuare cause più precise compiendo una differenza tra dorsalgia acuta e dorsalgia cronica. Per quanto riguarda la prima, le cause principali del dolore sono:
- movimenti inadeguati, bruschi e improvvisi;
- sforzo eccessivo rispetto a quanto la colonna vertebrale possa sopportare;
- traumi, fratture vertebrali incluse;
- patologie infiammatorie o metaboliche, come l’artrite reumatoide.
Inoltre, la dorsalgia acuta può derivare anche da un’elevata tensione dei muscoli a causa dello stress meccanico e psicologico, da uno scarso tono dei muscoli dorsali, lombari e addominali o da una condizione di obesità/sovrappeso.
Per quanto riguarda, invece, la dorsalgia cronica, le principali cause sono da ricercare in:
- posture scorrette prolungate nel tempo;
- contratture muscolari provocate da forti stati d’ansia;
- artrosi della colonna dorsale;
- asimmetrie della colonna vertebrale, come la scoliosi;
Infine, la dorsalgia cronica può rientrare tra le conseguenze di alcune condizioni o patologie specifiche come:
- gastrite;
- pleurite;
- pneumotorace;
- angina pectoris;
- infarto del miocardio;
- dissezione dell’arteria carotidea o vertebrale.
É molto importante prestare attenzione quando il dolore dorsale è associato a sintomi neurologici o generali come dispnea, febbre, vertigini, nausea e convulsioni, poiché potrebbe indicare la presenza di malattie sistemiche.
Quali sono i sintomi della dorsalgia?
Il principale sintomo della dorsalgia è un dolore sordo e continuo localizzato al centro delle spalle che, in alcuni casi, poi estendersi fino al collo e/o al torace. Solitamente, la dorsalgia è un evento episodico e di medio-breve durata che, nell’arco di qualche giorno o settimana, tende a risolversi spontaneamente o con un intervento fisioterapico minimo.
Oltre al dolore, la dorsalgia può comportare altri sintomi secondari, quali:
- rigidità articolare;
- difficoltà di movimento;
- debolezza e affaticamento muscolare;
- formicolio;
- sensibilità cutanea ridotta;
- sensazione di bruciore o pizzicore.
Come si diagnostica la dorsalgia?
La diagnosi di dorsalgia può essere eseguita dal medico di famiglia, dal reumatologo o dall’ortopedico in base all’analisi dei sintomi e a un esame obiettivo. In un primo momento, quindi, il medico pone al paziente specifiche domande per indagare la sintomatologia e la storia clinica, per poi passare a un esame fisico della regione dorsale che permette di valutare:
- la localizzazione esatta del dolore;
- il tempo di esordio;
- quando il dolore si aggrava e quando, invece, migliora;
- le caratteristiche del dolore;
- i sintomi e i segnali che potrebbero ricondurre ad altre patologie.
Tenendo conto di quanto rilevato durante l’anamnesi e l’esame obiettivo, il medico può prescrivere ulteriori accertamenti per stabilire con certezza l’origine della dorsalgia. In particolare, si rivelano utili:
- esami del sangue, compresi emocromo, PCR, VES, Reuma test, profilo proteico, ENA, ANA, TAS, calcemia e uricemia;
- risonanza magnetica;
- ecografia;
- radiografia.
Ottenuta una diagnosi certa e completa di dorsalgia, il medico può indicare il trattamento terapeutico più indicato alla condizione del paziente.
Come si cura la dorsalgia?
Una volta accertate le cause della dorsalgia, il medico può indicare il piano terapeutico migliore per condurre il paziente verso la guarigione. Le soluzioni per alleviare il dolore dorsale, infatti, sono tantissime, mentre per le patologie all’origine della condizione non sempre esistono delle cure, come nel caso di malattie degenerative e/o progressive. Tuttavia, si possono tenere sotto controllo ed è possibile intervenire a livello sintomatologico.
Entrando nel dettaglio della dorsalgia acuta, è utile osservare riposo funzionale e assumere farmaci analgesici e antinfiammatori. Tra un episodio doloroso e l’altro sono estremamente benefici massaggi e terapie fisiche riabilitative.
Al contempo, per evitare che il dolore aumenti e ridurre il rischio di recidive, è sempre consigliato ricorrere ad alcuni accorgimenti, come:
- mantenere una postura corretta;
- evitare i sovraccarichi e i movimenti troppo bruschi;
- ridurre le possibilità di traumi;
- mantenere il peso forma e, se necessario, eliminare i chili in eccesso;
- praticare costante attività fisica, in modo da rinforzare la muscolatura e mantenere la funzione articolare.
Infine, è importante ricordare che lo svolgimento di alcuni esercizi di allungamento, rinforzo e distensione previsti dalla fisioterapia sono fondamentali sia per alleviare i sintomi della dorsalgia, sia per ridurre la frequenza degli episodi acuti, sia per evitare che la condizione diventi cronica. Affidarsi nelle mani di un fisioterapista esperto è, quindi, indispensabile per mantenersi in salute ed eliminare i dolori nel limite del possibile.
Categoria Articolo: Fisioterapia Parma