Dolore ai piedi: cause, diagnosi e fisioterapia
Se il corpo umano riesce a stare in piedi ed è possibile compiere semplici operazioni come camminare, salire/scendere le scale o correre è grazie al piede; quest’ultimo, insieme alla caviglia, costituisce il primo appoggio al terreno, nonché il principale sostegno del corpo, ed è grazie a lui se è possibile rimanere in equilibrio in qualsiasi situazione e su qualunque superficie.
Data la sua massima esposizione a sforzi e sovraccarichi, il piede è spesso soggetto a dolori e disturbi, che possono insorgere a qualunque età e in modo diverso rispetto a entità e durata. A volte, il dolore può essere talmente acuto da incidere sulla vita quotidiana, diventando invalidante.
Nella maggior parte dei casi, è grazie alla fisioterapia che si possono risolvere i principali disturbi del piede: attraverso una serie di tecniche e manipolazioni, il fisioterapista può alleviare il dolore e migliorare, al contempo, la mobilità e la forza sia del piede, sia della caviglia.
Quali sono le principali patologie del piede?
Per elencare le principali patologie del piede, è innanzitutto necessario conoscerne l’anatomia. Il piede, infatti, è composto da:
- falangi (o dita);
- metatarsi;
- mesopiede;
- tallone (insieme al calcagno).
Ciascuna di queste componenti può essere oggetto di trauma, infortunio o patologia specifica. A volte, il piede può essere dolorante per motivi abbastanza banali, come indossare calzature troppo strette/rigide e con tacchi troppo alti o compiere attività sportiva su terreni di gioco in pessime condizioni.
Tra l’altro, gli infortuni al piede sono comunissimi negli sportivi, soprattutto in chi pratica sport come calcio e rugby poiché agisce su campi poco uniformi; in questi casi, tra i fattori esterni (come il campo da gioco) e le continue sollecitazioni, è normale che i piedi siano sottoposti a uno stress tale da risentirne anche a lungo termine.
In ogni caso, per fare una panoramica più ampia e generale, le principali patologie che possono coinvolgere il piede rientrano:
Fascite plantare
La fascite plantare consiste nell’infiammazione della fascia che ricopre la pianta del piede. Si tratta di una condizione piuttosto dolorosa, che tende a colpire maggiormente le donne con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Il dolore si presenta quasi sempre allo stesso modo in tutti i soggetti coinvolti:
- ha origine nella regione del tallone;
- compare lentamente e tende a peggiorare con il carico;
- si manifesta durante i primi passi compiuti in giornata, si allevia subito dopo e si acuisce a fine giornata.
A causare la fascite plantare concorrono numerosi fattori di rischio:
- debolezza muscolare, che può derivare da traumi precedenti non adeguatamente trattati;
- condizione di obesità o sovrappeso;
- utilizzo di calzature inadeguate, di scarsa qualità o con tacchi troppo alti;
- esercizi ripetuti in occasione dell’attività sportiva, caso tipico degli atleti;
- alluce valgo, cioè una deviazione laterale del primo dito del piede.
Quando la fascite plantare insorge, oltre al dolore, porta con sé altri sintomi:
- rossore, gonfiore e calore, tipici segni di un’infiammazione in corso;
- dolore al primo dito del piede;
- alluce rigido;
- difficoltà nella deambulazione.
L’approccio fisioterapico è fondamentale per porre rimedio alla fascite plantare; non a caso, è il trattamento di prima scelta proprio per la sua efficacia anche perché, nella maggior parte dei casi, la patologia è causata proprio da una debolezza dei muscoli che controllano la distribuzione del peso corporeo.
Piede piatto
Con piede piatto si indica una riduzione dello spazio tra la parte interna/centrale del piede e il terreno di appoggio. La condizione non comporta necessariamente dolore e comporta, solitamente, una scorretta distribuzione del peso corporeo e disfunzioni ad altre articolazioni.
Il piede piatto viene frequentemente diagnosticato nei bambini; nonostante sia quasi sempre asintomatico, qualche fastidio potrebbe localizzarsi in:
- ginocchio;
- schiena;
- anca;
- caviglia;
- piede.
Se presente, è molto importante rivolgersi immediatamente a un medico ortopedico, in modo da procedere con un intervento fisioterapico tempestivo volto a prevenire la degenerazione sia del piede, sia di altre strutture connesse alla gamba.
Fratture e lussazioni
La prima causa in assoluto del dolore al piede comprende fratture e lussazioni, alle quali chiunque è esposto in qualsiasi occasione e fase della propria vita. Comunemente, sia fratture che lussazioni sono causate da:
- eventi traumatici, come le cadute accidentali che, a loro volta, possono provocare frattura del calcagno, frattura del cuboide e lussazione dello scafoide del piede;
- stress o sovraccarico, tipici fattori di rischio negli sportivi, che tendono a sovraccaricare le strutture ossee senza osservare un adeguato tempo di recupero.
Lussazioni e fratture sono gli infortuni più frequenti nei giovani atleti e la zona più colpita è quella dei metatarsi, cioè le ossa collocate nella parte anteriore del piede. Di solito, i tempi di recupero non sono molto lunghi, ma solo se piede e caviglia coinvolti rimangono a riposo e tenuti immobili da un tutore.
Ovviamente, anche in seguito a lussazioni o fratture, è indispensabile seguire un percorso fisioterapico di riabilitazione prima di riprendere qualsiasi attività (soprattutto sportiva).
Infortuni del calcagno
Un’altra componente del piede che non è esente da infortuni è il calcagno che, oltre a poter subire fratture, può essere soggetto anche a patologie del tendine di Achille, cioè tendinopatie acute e/o croniche che, se non accuratamente trattate, possono portare alla rottura totale delle fibre.
Immancabile l’intervento del fisioterapista che, in presenza di infortuni del calcagno, imposta un programma riabilitativo su un allenamento crescente e progressivo, basato su esercizi specifici volti a massimizzare carichi, sollecitazioni e tensioni muscolari.
Altri infortuni del piede
Oltre alle condizioni finora elencate, il piede può essere coinvolto anche in altri fortuni, sicuramente meno comuni ma pur sempre imprevedibili:
- distorsioni delle falangi, in particolare dell’alluce;
- metatarsalgie, che comportano un dolore localizzato sulla pianta del piede e che, se non adeguatamente curate, possono causare fastidio quando si indossano calzature troppo strette e troppo a lungo.
Come si cura il dolore al piede?
Dato che le patologie e i disturbi del piede possono essere numerosi, è molto importante che al sopraggiungere del dolore il paziente si sottoponga a una visita ortopedica o fisiatrica per individuare non solo la causa scatenante, ma anche e soprattutto la terapia più adatta per guarire il più velocemente possibile.
A seguito della diagnosi, ottenuta tramite anamnesi, esame obiettivo e indagini strumentali, il medico specialista può prescrivere sia una terapia farmacologica (di solito a base di farmaci antidolorifici e antinfiammatori per alleviare il dolore), sia una terapia fisioterapica.
La riabilitazione fisioterapica per le patologie del piede, così come impostata presso FisioOneCare di Parma, è studiata appositamente sul paziente, prevedendo quindi un programma altamente personalizzato e concentrato sugli obiettivi da raggiungere.
In genere, un programma fisioterapico riabilitativo comprende:
- terapia manuale: il fisioterapista, attraverso diverse tecniche eseguite con le sue stesse mani, compie dei movimenti volti ad alleviare il dolore, favorire i movimenti articolari, indurre il rilassamento e migliorare le funzionalità del piede;
- bendaggi funzionali: sono molto utili sia per limitare il gonfiore dovuto all’infiammazione, sia per tenere il più immobile possibile la zona interessata;
- riabilitazione motoria (esercizi terapeutici): il fisioterapista guida il paziente nell’esecuzione di determinati esercizi mirati al rinforzo dei muscoli del piede, dell’equilibrio e del gesto atletico.
In alcuni casi, se necessario, il fisioterapista può avvalersi anche della terapia strumentale tramite macchinari come tecarterapia e ultrasuoni per ridurre lo stato di infiammazione.
Quali sono i migliori esercizi per il dolore al piede?
Rimanendo in tema di esercizi terapeutici, una volta che il fisioterapista fornisce tutte le indicazioni necessarie, il paziente può ripeterli anche in totale autonomia tra le mura di casa propria. Tra i migliori esercizi per la riabilitazione del piede rientrano:
Mobilità in estensione del primo dito:
- ci si siede o si resta in piedi con il piede interessato scoperto;
- si fa scivolare indietro il piede sollevando il tallone senza, tuttavia, perdere il contatto tra il pavimento e l’alluce.
Estensione attiva del primo dito:
- ci si siede senza calze;
- si allontana l’alluce dal pavimento attraverso un movimento lento.
Flesso estensione attiva delle dita:
- ci si siede a piedi nudi;
- si piegano le dita prima verso l’alto, poi verso il basso.
Short foot exercise:
- ci si siede con il piede interessato scalzo;
- si mantiene l’alluce poggiato sul pavimento;
- si solleva la parte interna del piede, puntando sul primo dito.
Sbilanciamenti sul posto:
- si sta in piedi senza scarpe o a piedi nudi;
- mantenendo schiena e gambe dritte, si porta il peso in avanti senza sollevare/staccare i piedi dal pavimento.
Stretching dinamico della fascia plantare con dita sollevate:
- si sta in piedi, appoggiandosi a un sostegno stabile;
- si posiziona il piede interessato indietro, ponendo uno spessore (es. un asciugamano) sotto le dita;
- si porta il peso in avanti allungando il polpaccio e la fascia plantare;
- si aumenta la tensione piegando il ginocchio.
Sollevamenti sulla punta del piede modificato:
- si sta in piedi senza scarpe o a piedi nudi, ponendo uno spessore sotto le dita;
- si solleva il tallone sfruttando i muscoli del polpaccio.
Cammino tacco-punta:
- si sta in piedi, scalzi o senza scarpe;
- si cammina spingendo il corpo verso l’alto a ogni passo compiuto.
Cammino sulle punte:
- si sta in piedi senza scarpe o a piedi nudi;
- si sollevano i talloni e, mantenendo la posizione, si simula una camminata senza mai poggiare totalmente i piedi sul pavimento.
Equilibrio su superfici instabili:
- si sta in piedi, scalzi o indossando le scarpe, su una superficie instabile;
- si cerca di mantenere l’equilibrio sfruttando il polpaccio, per poi tornare alla posizione di partenza.
Gli esercizi elencati si rivelano utili per la riabilitazione non solo del piede, ma anche della caviglia
Categoria Articolo: Fisioterapia Parma