Traumi vertebrali: schiacciamento e frattura delle vertebre

Traumi vertebrali: schiacciamento e frattura delle vertebre

La colonna vertebrale di ciascun essere umano è composta da 33-34 vertebre, impilate una sopra l’altra e separate tra loro da dischi intervertebrali. Questi ultimi sono una sorta di ammortizzatori, che hanno il compito di assorbire i carichi ricevuti dalla colonna vertebrale, e sono composti da un nucleo (contenente il 90% di acqua circa) e dall’anulus fibroso (la parte esterna costituita principalmente da tessuto fibroso).

Le vertebre possono essere soggette a diversi traumi e microtraumi, per i motivi più svariati, questi possono portare a compressione vertebrale da usura fino a vere e proprie fratture vertebrali. Nel primo caso, la dimensione del disco si riduce, le vertebre si avvicinano tra loro e causano una compressione (o schiacciamento) caratterizzata da sintomi specifici; nel secondo caso, invece, si tratta di un infortunio dalla gravità variabile tanto che, in base alla causa scatenante, le vertebre possono fratturarsi gravemente al punto da mettere a serio rischio l’integrità del midollo spinale.

In entrambi i casi, è necessario eseguire una diagnosi precoce e tempestiva, preferibilmente in centri specializzati come il Poliambulatorio a Parma di  Fisioonecare, in modo da individuare la tipologia di lesione, la sua entità e il trattamento più adatto per ristabilire la condizione di salute del paziente colpito.

Tipologie di schiacciamento delle vertebre

Gli schiacciamenti delle vertebre si possono verificare in qualsiasi punto della colonna e, in base alla loro localizzazione, assumono definizioni differenti:

  • schiacciamento lombare: è il più comune, perché in questa zona avvengono molte rotazioni e forze intense. In questo caso, un disco intervertebrale può direzionarsi verso l’esterno andando a comprimere sui nervi che passano attraverso il midollo spinale. In genere, causa sciatalgia o cruralgia;
  • schiacciamento cervicale: il dolore cervicale che si puo propagare agli arti superiori (cervicobrachialgia)
  • schiacciamento dorsale: meno comune delle compressioni lombari e cervicali, si rivela anche meno doloroso.

Quali sono le cause dello schiacciamento vertebrale?

Uno schiacciamento vertebrale può essere causato da un gran numero di fattori che, in alcuni casi, possono anche essere concomitanti. I principali sono:

  • traumi, come cadute, incidenti automobilistici o infortuni sportivi;
  • osteoporosi, che rende le ossa fragili e soggetti a fratture;
  • malattie infettive, dato che alcune infezioni possono colpire le vertebre e ridurne sia la forza, che la resistenza;
  • tumori, la cui presenza può causare sia compressione, sia frattura vertebrale;
  • lesioni da sforzo ripetuto, provocate in genere da alcune attività lavorative che richiedono il continuo sollevamento di pesi;
  • anomalie congenite, quindi presenti fin dalla nascita.

Al contempo, anche alcune condizioni che comportano una curvatura anomala della colonna vertebrale, come scoliosi e cifosi, possono aumentare il rischio di schiacciamento vertebrale.

La compressione delle vertebre può verificarsi a qualsiasi età, ma il rischio aumenta sicuramente con l’avanzare dell’età, in particolare dopo i 50 anni. Inoltre, alcune abitudini come il fumo e l’alcolismo, così come alcune condizioni come la malnutrizione possono aumentare la probabilità che le vertebre si schiaccino.

A prescindere dalla causa scatenante, è fondamentale ottenere una diagnosi precoce e iniziare con un trattamento mirato e tempestivo, da parte di professionisti come i Fisioterapisti del Fisioonecare, in modo da prevenire eventuali complicazioni e migliorare la qualità della vita dei pazienti coinvolti.

Quali sono i sintomi dello schiacciamento vertebrale?

Lo schiacciamento delle vertebre non è sempre sintomatico, anzi; alcuni pazienti, nonostante la condizione, non avvertono alcun fastidio. In altri casi, invece, il sintomo principale è il dolore, accompagnato da rigidità e tensione muscolare. Tra l’altro, la sintomatologia è piuttosto variabile e cambia a seconda del paziente e della localizzazione della compressione vertebrale.

Il dolore, per esempio, può riguardare solo una parte della colonna vertebrale o coinvolgerla totalmente; a volte può estendersi fino alle braccia e alle gambe causando:

  • formicolio, simile a punture di aghi e spilli;
  • spasmi muscolari, contrazioni involontarie e dolorose di uno o più muscoli che, a volte, possono scatenare rigidità muscolare e limitazione del movimento;
  • intorpidimento o debolezza delle zone interessate, che si manifestano come mancanza di forza o sensibilità per via della compressione dei nervi.

Il quadro sintomatologico, come già accennato, è variabile e non universale. Ogni paziente può avvertire o meno dolore e, se lo avverte, può essere più o meno intenso o localizzato.

Quali sono i trattamenti per le vertebre schiacciate?

In base alla causa scatenante, il trattamento dello schiacciamento vertebrale può variare; in genere però, oltre alla prevenzione, ortopedici e fisioterapisti consigliano:

  • terapia farmacologica a base di antinfiammatori, che consentono di alleviare il dolore;
  • infiltrazioni, riservate ai casi più gravi in cui il dolore è estremamente invalidante;
  • fisioterapia, mirata alla riduzione del dolore, alla stabilizzazione e al rafforzamento muscolare.

In particolare, in una prima fase, il massaggio fisioterapico è un vero e proprio toccasana per il paziente, soprattutto se le vertebre schiacciate sono localizzate sul collo e lungo la schiena. Con il giusto massaggio fisioterapico, infatti, è possibile:

  • ridurre il dolore;
  • alleviare stress, ansia e fatica;
  • prevenire la cefalea;
  • migliorare la circolazione sanguigna;
  • rendere tonici i muscoli indeboliti.

Terminato il trattamento della fase acuta, è fondamentale lavorare sulla postura tramite esercizi specifici. Assumere posizioni scorrette nel corso della giornata è, infatti, tra le principali cause di dolore (anche e soprattutto cervicale) ed è importante che il paziente impari a controllarsi per prevenire recidive e peggioramenti.

Tipologie di frattura vertebrale

A seguito di un trauma, di un incidente o di altri fattori, le vertebre possono non solo schiacciarsi, ma addirittura fratturarsi. In questo caso è molto importante ottenere una diagnosi precoce, perché una frattura vertebrale potrebbe interessare il midollo spinale e compromettere le funzionalità neuro-motorie del paziente coinvolto.

I medici distinguono le fratture vertebrali in 5 categorie:

  • fratture vertebrali da compressione, che prevedono una lesione limitata alla parte anteriore della vertebra interessata, lasciando intatta la parte posteriore. Sono tipiche di chi soffre di osteoporosi o di altre patologie che rendono deboli le ossa;
  • fratture vertebrali da scoppio, che si contraddistinguono per una lesione estesa a più punti della vertebra coinvolta, dando così origine a numerosi frammenti ossei. Si tratta di lesioni molto pericolose, perché i frammenti generati possono danneggiare (anche seriamente) il midollo spinale;
  • fratture vertebrali da flessione/distrazione, che comportano una lesione estesa prevalentemente al comparto centrale, anteriore e posteriore della vertebra interessata, quindi nel suo totale. In genere, si verificano in occasione di incidenti automobilistici frontali quando, cioè, la parte superiore del corpo scivola in modo anomalo in avanti mentre il bacino rimane immobile sul sedile poiché bloccato dalla cintura di sicurezza;
  • fratture vertebrali con lussazione, che prevedono la lesione di una vertebra e di una parte dei legamenti che la collegano con vertebre vicine. Di solito, non interessano l’intera vertebra e consistono in fratture instabili, fortemente debilitanti che possono essere accompagnate da una lesione del midollo spinale o dei nervi spinali adiacenti;
  • fratture vertebrali del processo trasverso o del processo spinoso, che si distinguono per la lesione di uno o più processi trasversi presenti in una vertebra. Si tratta di fratture stabili e, quindi, non gravi.

Quali sono le cause delle fratture vertebrali?

Al pari di tutte le ossa del corpo umano, anche le vertebre si fratturano quando un trauma molto forte imprime una pressione superiore a quella che sono in grado di reggere e sostenere. Di conseguenza, la causa principale delle fratture vertebrali è l’evento traumatico, in particolare:

  • incidenti automobilisti nel 45% dei casi;
  • cadute involontarie dall’alto nel 20% dei casi;
  • scontri fisici in determinati sport (come calcio, rugby e football americano) nel 15% dei casi;
  • atti di violenza nel 15% dei casi;
  • malattie come osteoporosi e tumori nel 5% dei casi.

Individuare la causa di una frattura vertebrale è indispensabile per stabilire un piano terapeutico mirato, in grado di garantire al paziente un’ottima qualità della vita.

Quali sono i sintomi delle fratture vertebrali?

Quando si verifica la frattura di una o più vertebre il primo sintomo è senza dubbio il dolore, che si irradia su tutta la schiena. In alcuni casi può essere moderato, altre volte può essere intenso e si acuisce in occasione del movimento.

Se la frattura vertebrale provoca una lesione del midollo spinale e/o dei nervi spinali, allora i sintomi comprendono anche diversi disturbi neurologici, quali:

  • mancanza di controllo dello sfintere anale e/o vescicale;
  • sensazione di intorpidimento degli arti;
  • formicolio degli arti
  • senso di debolezza muscolare.

Inoltre, se le fratture vertebrali si verificano vicino alla testa, è anche possibile perdere conoscenza.

Quali sono i trattamenti per le fratture vertebrali?

Esattamente come per le vertebre schiacciate, anche per le vertebre fratturate il trattamento varia a seconda del tipo e dell’entità della frattura. Generalmente, l’approccio terapeutico è di tipo conservativo quando si ha a che fare con fratture lievi e stabili, mentre la chirurgia è riservata per le fratture vertebrali gravi e instabili.

Il trattamento conservativo per le fratture vertebrali prevede di indossare un busto ortopedico per la schiena o un idoneo collare per il rachide cervicale, in modo da mantenere immobile e ben allineata la colonna vertebrale durante tutto il processo di guarigione ossea. Una volta raggiunta, si rimuove il busto e/o il collare e si procede con un percorso riabilitativo fisioterapico, volto a rafforzare la muscolatura e ripristinare il naturale movimento.

La fisioterapia è anche utile per restituire alla schiena l’elasticità e il tono muscolare presenti prima dell’infortunio; di conseguenza, la durata della riabilitazione varia a seconda del tipo di frattura vertebrale e della risposta del paziente.

La chirurgia, subentra quando le fratture vertebrali sono gravi e scomposte oppure quando c’è il rischio di coinvolgere il midollo spinale o i nervi spinali; in questi casi, il chirurgo procede generalmente con un intervento di fusione vertebrale, cifoplastica o vertebroplastica, con lo scopo di ripristinare l’anatomia della vertebra o delle vertebre coinvolte e di alleggerire la pressione a carico del midollo e/o dei nervi spinali.

Ovviamente, a seguito di un intervento chirurgico, la fisioterapia e l’idrokinesiterapia sono fondamentali per ottenere il pieno recupero.

Categoria Articolo: Fisioterapia Parma