Artrosi: sintomi e trattamento fisioterapico

Artrosi: come curarla con la fisioterapia

L’artrosi, conosciuta anche come osteoartrite, consiste in una malattia cronica a carico delle articolazioni. Si tratta di una patologia degenerativa, dato che comporta la perdita progressiva delle normali componenti anatomiche che compongono le articolazioni.

L’artrosi coinvolge principalmente il rachide (quindi le vertebre) e le articolazioni degli arti e si caratterizza per una progressiva perdita della cartilagine, che viene sostituita da nuovo tessuto osseo, provocando dolore e limitazione dei movimenti.

La genesi dell’artrosi è facilmente riconducibile all’età: più si invecchia e più aumenta il rischio di artrosi, tanto da comparire dopo i 40 anni per raggiungere il picco nei soggetti con un’età compresa tra i 75 e i 79 anni. Al momento, l’artrosi rientra tra le principali malattie articolari che causano dolore e invalidità nei pazienti colpiti.

Quali sono le cause dell’artrosi?

L’artrosi è la forma di artrite più comune e, come già accennato, la percentuale dei pazienti coinvolti aumenta con l’avanzare dell’età; tuttavia, ancora oggi la reale causa dell’artrosi è sconosciuta e si pensa che la patologia si scateni a seguito di una concomitanza di fattori. Inoltre, è proprio il numero di questi ultimi, così come la loro intensità e la loro durata d’azione, a incidere notevolmente sull’età e sulla gravità della patologia.

Nonostante l’artrosi tenda a manifestarsi con l’invecchiamento, anche molti giovani possono svilupparla, a seguito magari di un trauma articolare, di un difetto genetico della cartilagine articolare o di una malformazione. Si tratta di una malattia che colpisce indistintamente uomini e donne e i fattori di rischio possono essere diversi, come una condizione di sovrappeso o lo svolgimento di attività lavorative particolarmente usuranti per specifiche articolazioni.

Quali sono i sintomi dell’artrosi?

L’artrosi tende a insorgere gradualmente: in una prima fase, le articolazioni accusano dolore dopo un esercizio fisico o alla fine di una giornata di lavoro, mentre successivamente il dolore articolare diventa sempre più intenso e persistente. Al contempo, può manifestarsi anche una certa rigidità articolare, soprattutto al mattino appena svegli o dopo essere rimasti a lungo nella stessa posizione.

L’artrosi può colpire qualsiasi articolazione, ma nel mirino rientrano prevalentemente mani, ginocchia e colonna vertebrale, in particolare collo e parte bassa della schiena.

Come si diagnostica l’artrosi?

In merito all’artrosi non esistono (ancora) esami specifici che consentono di ottenere una diagnosi, ma è possibile compiere una serie di step presso centri accreditati, come il Poliambulatorio Parma, per avere maggiori delucidazioni.

Il medico, che può essere un ortopedico o un fisiatra, oppure un fisioterapista, parte sempre dall’anamnesi clinica, chiedendo al paziente di descrivere i suoi sintomi insieme alle modalità e ai tempi di insorgenza; al contempo, si ricostruisce la storia clinica e familiare del paziente, tenendo anche conto di eventuali terapie in corso.

Si passa, poi, all’esame obiettivo: il medico esamina lo stato di salute generale del paziente e analizza il movimento e la forza muscolare del distretto interessato. Successivamente, è possibile ricorrere ad alcuni test diagnostici strumentali per ottenere informazioni più dettagliate:

  • radiografia, che permette di determinare il tipo di artrosi e la gravità dei danni articolari già verificati;
  • risonanza magnetica, utile in presenza di dolore, alterazioni radiografiche insignificanti e rilievi che fanno pensare a danni ad altri tessuti articolari.

Al contempo, il medico potrebbe richiedere altri accertamenti, come gli esami del sangue e l’aspirazione dell’articolazione, cioè il prelievo di liquido articolare da esaminare al microscopio; i risultati, infatti, potrebbero indicare la presenza di batteri o cristalli di acido urico, che indicherebbero rispettivamente una causa infettiva o la gotta.

Come si cura l’artrosi?

Intervenire sull’artrosi comporta l’ideazione di piani terapeutici personalizzati, che variano quindi di caso in caso. Nella maggior parte dei casi, i programmi previsti puntano alla gestione del dolore e al miglioramento della funzionalità articolare, ma anche al mantenimento di un peso corporeo nella norma e al raggiungimento di uno stile di vita sano ed equilibrato.

Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso esercizi specifici, piano alimentare adeguato, terapie manuali e terapie farmacologiche volte ad alleviare il dolore. La chirurgia, come sempre, è riservata solo ai casi gravi che non rispondono ai trattamenti conservativi come la fisioterapia.

Quali sono i benefici della fisioterapia per l’artrosi?

Per i pazienti che soffrono di artrosi la fisioterapia è un valido alleato, perché permette di contrastare tutti quei fattori di rischio che possono essere facilmente eliminati, come l’obesità e la debolezza muscolare. Al contempo, tramite specifiche tecniche manuali, consente di ridurre e controllare il dolore, offrendo al paziente una migliore qualità della vita.

Così come attuato dai Fisioterapisti Parma, il trattamento fisioterapico per pazienti affetti da artrosi prevede sempre esercizi di rinforzo ed esercizi aerobici. I primi dovrebbero avere le seguenti caratteristiche:

  • semplicità nell’esecuzione, in modo da poter essere svolti da chiunque (anche dai soggetti più anziani e/o debilitati);
  • facilità di modulazione, così da renderli più “difficili” man mano che il percorso terapeutico prosegue;
  • facili da sostenere, sia fisicamente che economicamente, quindi è preferibile escludere il supporto di strumenti o macchinari specifici o troppo costosi;
  • sicuri da svolgere, soprattutto se il paziente ha serie difficoltà di movimento.

Gli esercizi che rispettano questi parametri possono essere eseguiti anche in autonomia o a domicilio.

I secondi, invece, quindi gli esercizi aerobici, dovrebbero essere quanto più piacevoli possibili per il paziente e, pertanto, possono anche rispettare le sue passioni o le sue abitudini precedenti. Ecco perché possono essere proposti camminate, nuotate e pedalate sulla cyclette.

Dopo quanto tempo iniziano a vedersi i benefici della fisioterapia sull’artrosi?

Partendo dal presupposto che ogni piano terapeutico è personalizzato sul singolo paziente, in genere bisogna attendere almeno 8 settimane (per un massimo di 15) per ottenere risultati evidenti. Il paziente, poi, dovrebbe allenarsi almeno 3 volte a settimana.

Gli effetti della terapia potrebbero essere altalenanti, quindi non accade raramente che un paziente debba sospendere l’esercizio fisioterapico per la ricomparsa del dolore. Trattandosi di una patologia degenerativa, non sarà possibile ottenere un recupero totale, bensì un aumento significativo della qualità della vita.

Inoltre, tutti i pazienti che devono affrontare un intervento chirurgico dovrebbero seguire l’esercizio pre-intervento, chiamato “prehabilitation”: in pratica, i pazienti si allenano per arrivare al giorno dell’operazione più forti, così da affrontare al meglio anche il post-operatorio diminuendo i tempi di degenza e accelerando quelli richiesti dalla guarigione.

Categoria Articolo: Fisioterapia Parma