Tendinite alla caviglia

Tendinite alla caviglia: cause, sintomi e trattamenti

Quando si parla di tendinite alla caviglia ci si riferisce all’infiammazione di uno o più tendini inerenti l’omonima articolazione. La condizione si può manifestare a seguito di cause differenti, che spaziano dal trauma a varie forme di artrite.

I soggetti più a rischio sono senza dubbio gli sportivi, soprattutto chi pratica calcio o rugby, che si espongono maggiormente ai tipici infortuni a piedi e caviglie. La sintomatologia, poi, è abbastanza inequivocabile: dolore, gonfiore e rigidità muscolare. Per ottenere, però, una diagnosi certa e definitiva bisogna sottoporsi ad anamnesi ed esame obiettivo.

Per trattare la tendinite alla caviglia, poi, è possibile procedere innanzitutto con metodi conservativi, quindi con riposo, applicazione di ghiaccio e assunzione di antinfiammatori; se questi non dovessero rivelarsi efficaci, si può passare alla fisioterapia manuale; infine, se i sintomi tendono a cronicizzare o il tendine infiammato si lesiona, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.

Anatomia della caviglia e dei tuoi tendini

La caviglia si trova la gamba e il piede; consiste nell’articolazione sinoviale del corpo umano, il cui compito è di congiungere le estremità distali di tibia e perone con la porzione superiore dell’astragalo (il talo). Nello specifico, tibia e perone sono le ossa che costituiscono lo scheletro della gamba, mentre l’astragalo fa parte delle 7 ossa del tarso del piede.

Conosciuta anche come articolazione talocrurale, la caviglia consente al piede di effettuare i movimenti di plantarflessione, dorsiflessione, eversione e inversione.

Il tendine, invece, è una banda di tessuto connettivo fibroso, molto flessibile, che unisce un muscolo scheletrico a un osso. Nel caso specifico della caviglia, i tendini che la stabilizzano e la supportano sono:

  • il tendine di Achille: collega i muscoli del polpaccio all’osso tarsale, meglio noto come calcagno, ed è indispensabile per correre, saltare e camminare;
  • il tendine tibiale anteriore: collega il muscolo tibiale anteriore al cuneiforme mediale, cioè un osso del tarso del piede;
  • il tendine tibiale posteriore: unisce il muscolo tibiale posteriore alle ossa tarsali navicolare e cuneiforme mediale;
  • i tre tendini peronei: uniscono i muscoli peronei lungo, breve e anteriore alle ossa laterali del tarso del piede.

Anche se in modo improprio, questi tendini sono comunemente riconosciuti come “i tendini della caviglia”.

Tipologie di tendinite alla caviglia

La tendinite alla caviglia, in base al tendine colpito dall’infiammazione, può essere di quattro tipologie differenti:

  • tendinite achillea, che colpisce il tendine di Achille;
  • tendinite tibiale anteriore, che interessa il tendine tibiale anteriore;
  • tendinite tibiale posteriore, a carico del tendine tibiale posteriore;
  • tendinite peronea, che coinvolge uno dei tendini peronei.

Principali cause della tendinite alla caviglia

All’origine dell’infiammazione di un tendine collegato alla caviglia possono esserci diversi fattori scatenanti; i principali sono:

  • infortuni traumatici a carico della caviglia;
  • sovraccarico funzionale della caviglia;
  • alcune forme di artrite.

Eccoli più nel dettaglio:

Tendinite alla caviglia a causa di traumi

Quando la caviglia subisce un trauma, i danni possono colpire varie componenti dell’articolazione, tendini compresi. I traumi in questione possono essere acuti e diretti (come le distorsioni della caviglia), oppure cronici e ripetitivi (come lo sfregamento continuo e ripetuto di una calzatura troppo stretta sulla caviglia).

Generalmente, l’infiammazione si scatena a seguito di traumi acuti, soprattutto di distorsioni; non a caso, i soggetti più a rischio sono coloro che praticano sport quali corsa, calcio, pallacanestro, pallavolo, tennis e rugby.

Tendinite alla caviglia a causa di sovraccarico funzionale

Per sovraccarico funzionale si intende la ripetizione esasperata e continua di determinati gesti e/o movimenti. Nel caso della caviglia, le tendiniti di questo tipo sono causate da un movimento del piede ripetuto continuamente nel corso della giornata e che va a incidere negativamente sul benessere di un determinato tendine.

I soggetti a rischio in tal senso sono gli atleti agonisti di medio-alto livello che, per essere prestanti, si allenano per tantissime ore al giorno e per lunghi periodi di tempo.

Tendinite alla caviglia a causa dell’artrite

Con artrite si indica qualunque processo infiammatorio a carico di una o più articolazioni; ne esistono diversi tipi, ma quelle che tendono a provocare tendiniti alla caviglia sono:

  • artrite reumatoide;
  • spondilite anchilosante;
  • gotta;
  • artrite reattiva.

Tendinite alla caviglia e fattori di rischio

Oltre alle cause finora elencate, esistono altri fattori di rischio che possono esporre chiunque a subire una tendinite alla caviglia. I principali sono:

  • praticare a livello agonistico sport come calcio, corsa, pallacanestro, rugby, football americano e tennis;
  • svolgere attività lavorative che sottopongono i piedi e tutti gli arti inferiori a movimenti stressanti e ripetitivi;
  • indossare scarpe strette a livello della caviglia;
  • soffrire di artrite reumatoide, artrite reattiva o gotta.

Principali sintomi della tendinite alla caviglia

Quando insorge, la tendinite alla caviglia si manifesta con sintomi comuni e ricorrenti: dolore alla caviglia, gonfiore alla caviglia e rigidità articolare. La loro localizzazione e il livello di gravità dipendono dalla sede di infiammazione tendinea e dalla gravità dell’infiammazione in corso.

Dolore alla caviglia

Il sintomo per eccellenza della tendinite alla caviglia è il dolore; generalmente, tende a essere acuto e bruciante e, se non trattato, si diffonde da un punto preciso a tutta la caviglia. Un dolore di questo tipo è più accentuato al mattino, subito dopo il risveglio, e non appena si riprende il movimento dopo lunghi periodi di immobilità.

Il dolore, poi, tende a cambiare zona in base al tendine infiammato; in particolare:

  • tendinite del tendine di Achille: il dolore si espande dal calcagno al polpaccio e aumenta a seguito di corse e camminate;
  • tendinite del tendine tibiale anteriore: il dolore è concentrato sul lato interno del piede e tende ad aumentare quando ci si alza o si spinge il piede verso l’esterno;
  • tendinite del tendine tibiale posteriore: il dolore è sulla parte anteriore del piede e aumenta scendendo le scale o percorrendo superfici in discesa;
  • tendinite peronea: si avverte dolore sui lati posteriore ed esterno della caviglia e, generalmente, aumenta quando ci si alza in piedi.

Gonfiore alla caviglia

In presenza di una tendinite alla caviglia, il gonfiore si manifesta in modo graduale: all’inizio è appena accennato ma, nell’arco di qualche settimana, aumenta notevolmente di dimensione. Al contempo, la zona gonfia appare molle al tatto.

Rigidità della caviglia

La tendinite alla caviglia comporta, inoltre, rigidità articolare, che crea difficoltà nel muovere il piede interessato. Esattamente come il dolore, è più evidente dopo periodi di immobilità, quindi al risveglio o dopo aver mantenuto una posizione seduta a lungo. In generale, tende ad attenuarsi con il movimento.

Possibili complicazioni della tendinite alla caviglia

Cosa succede se una tendinite alla caviglia non viene adeguatamente trattata? La mancanza di attenzione, unita al perpetuare movimenti dannosi per l’articolazione, può provocare la cronicizzazione della sintomatologia e, nei casi più gravi, una lesione tendinea.

Tra le lesioni tendinee più note è quella a carico del tendine di Achille, meglio conosciuta come la rottura del tendine di Achille, che limita notevolmente le capacità motorie e richiede necessariamente l’intervento chirurgico con conseguente percorso riabilitativo post chirurgico.

Diagnosi della tendinite alla caviglia

Nella maggior parte dei casi, diagnosticare la tendinite alla caviglia è abbastanza semplice: basta recarsi dal medico, che saprà riconoscerla tramite un esame obiettivo e un’accurata anamnesi.

Si richiedono esami più specifici quando sorgono dei dubbi o si vuole valutare l’esatto stato di salute delle singole componenti della caviglia, di solito tramite risonanza magnetica nucleare.

Nel caso della tendinite alla caviglia è molto importante individuare le cause scatenanti, perché è quello che più serve al medico per pianificare una terapia adeguata.

Come trattare la tendinite alla caviglia

Il trattamento tradizionale della tendinite alla caviglia consiste nell’alleviare dolore e infiammazione e, al contempo, nel prevenire tutti i fattori che possono aggravare o compromettere il processo di guarigione.

La questione cambia nei pazienti con complicanze, cioè che presentano una sintomatologia cronica; in questi casi occorre ricorrere alla fisioterapia. Infine, se si ha a che fare con una lesione tendinea, l’unica strada da seguire è quella che porta all’intervento chirurgico, seguito da una corretta riabilitazione fisioterapica.

Trattamento conservativo

Se la tendinite alla caviglia non mostra complicazioni e appare transitoria, è possibile attenersi a un trattamento di tipo conservativo, che prevede:

  • riposo;
  • astinenza da attività fisiche e/o motorie che provocano dolore;
  • applicazione di ghiaccio sulla zona gonfia e dolente;
  • elevazione dell’arto dolente, per sgravare piede e caviglia del carico corporeo;
  • utilizzo di stampelle, per evitare di sovraccaricare l’arto inferiore interessato;
  • assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Trattamento manuale e fisioterapia

Quando la tendinite alla caviglia presenta delle complicazioni e richiede più tempo per guarire, allora è opportuno rivolgersi a un fisioterapista, il quale pianificherà un iter terapeutico composto da:

  • esercizi di stretching, mobilità e rinforzo dei muscoli coinvolti;
  • terapie strumentali, come tecarterapia, laserterapia, ultrasuoni, onde d’urto e magnetoterapia.

I migliori esercizi per la tendinite alla caviglia

Lo stretching è molto importante per alleviare il dolore e la sintomatologia legata alla tendinite alla caviglia, ma sono molti altri gli esercizi che permettono di rinforzare i muscoli dei piedi prevenendo gli infortuni e migliorando le prestazioni atletiche.

Il consiglio è di eseguire 10 ripetizioni degli esercizi riportati di seguito, compiendo fino a 3 serie consecutive, inserendoli nel proprio allenamento da 3 a 5 giorni a settimana.

Flessione statica della punta

  • ci si siede o si sta in posizione eretta, con i piedi poggiati sul pavimento;
  • si premono le dita dei piedi sul pavimento, mantenendo le caviglie ferme;
  • si mantiene questa posizione per 3 secondi, per poi rilassarsi e tornare alla posizione iniziale.

Rafforzamento dell’avampiede

  • si posiziona la parte posteriore del piede su un oggetto robusto (es. un libro) e la sua metà anteriore su un bilancia in posizione orizzontale;
  • si preme sulla bilancia con l’avampiede in modo da poterne misurare la forza;
  • si ripete 10 volte con ciascun piede.

Sollevamento della matita

  • ci si siede su una sedia e si posiziona una matita orizzontalmente davanti al piede;
  • si arricciano le dita dei piedi per afferrare la matita;
  • si tiene la matita con le dita dei piedi per 3-5 secondi prima di rilassarsi;
  • si ripete con l’altro piede.

Camminata in punta di piedi

  • ci si mette in punta di piedi;
  • si cammina in avanti per 20 secondi;
  • ci si riposa un attimo per poi ripetere altre 3 volte.

Camminata sui talloni

  • ci si mette in piedi e si solleva la parte anteriore dei piedi per rimanere sui talloni;
  • si cammina sui talloni per 20 secondi;
  • ci si riposa un attimo per poi ripetere altre 3 volte.

Calf Raises

  • ci si posiziona in piedi accanto a un sostegno in grado di far mantenere l’equilibrio;
  • tenendo le ginocchia dritte, ci si solleva sulle punte dei piedi;
  • si mantiene la posizione per un paio di secondi prima di abbassarsi lentamente.

Raccogli biglie

  • ci si siede su una sedia poggiando i piedi per terra;
  • si posizionano 20 biglie sul pavimento vicino al piede interessato;
  • si posiziona una ciotola sul lato opposto del piede;
  • si raccolgono le biglie, una alla volta, con le dita dei piedi;
  • si ripongono le biglie nella ciotola.

Tempi di guarigione

Intervenendo tempestivamente e adeguatamente, è possibile guarire completamente da una tendinite alla caviglia. I tempi di guarigione, di solito, dipendono dalla gravità dell’infiammazione: le tendiniti meno gravi richiedono solo qualche giorno di riposo e l’assunzione di antinfiammatori, mentre le tendiniti più gravi necessitano di diverse settimane di fisioterapia e altre cure.

Se insorgono delle complicanze, poi, la prognosi diventa incerta e l’iter di guarigione si allunga:

  • se i sintomi diventano cronici, il trattamento conservativo e la fisioterapia potrebbero richiedere alcuni mesi;
  • se si ha una lesione tendinea, dall’intervento chirurgico devono seguire diversi mesi di riposo e trattamenti fisioterapici per far sì che i tessuti tendinei appena riparati si saldino correttamente.

Come prevenire la tendinite alla caviglia

La tendinite alla caviglia può essere prevenuta attraverso una serie di piccole accortezze:

  • evitare di ripetere movimenti non corretti con la caviglia;
  • fare delle pause se si svolgono attività lavorative che sovraccaricano gli arti inferiori;
  • eseguire esercizi di allungamento muscolare per piede e caviglia.

Se, invece, si soffre già di tendinite alla caviglia, per evitare di aggravare la situazione è consigliato:

  • astenersi da tutte quelle attività che causano dolore;
  • non assumere antidolorifici senza l’approvazione del medico, poiché annullano il dolore ma non risolvono la causa scatenante.

Categoria Articolo: Tendinite