Tendinite al polso

Tendinite al polso: cause, sintomi e trattamenti

La tendinite al polso consiste in un processo infiammatorio, che può essere anche a carattere degenerativo, a carico dei tendini che passano – appunto – per il polso e/o delle loro guaine sinoviali.

L’infiammazione, di solito, è causata da una concomitanza di fattori: in primo luogo da una predisposizione anatomica del polso, accompagnata dalla ripetizione continua di alcuni movimenti della mano o delle dita, in secondo luogo dalla presenza di una malattia reumatica ed infine da sovraccarichi funzionali improvvisi e dalla pratica di lavori manuali stressanti e ripetitivi.

La comparsa della tendinite provoca dolore, la cui entità dipende dalla gravità dell’infiammazione. Per ottenere una diagnosi corretta, in ogni caso, servono un’anamnesi accurata e uno specifico esame obiettivo.

Solo successivamente si può procedere con il trattamento mirato, che inizia solitamente con tecniche di tipo conservativo (applicazione di ghiaccio, assunzione di farmaci antinfiammatori) e, se questo non dovesse risultare efficace, si prende in considerazione l’intervento chirurgico.

Anatomia del polso e dei suoi tendini

Il polso coincide, nel corpo umano, con il punto di confine tra l’avambraccio e la mano. Le ossa che compongono la sua struttura scheletrica sono le 8 ossa carpali e il radio con la sua estremità distale. Consiste in una zona molto importante, perché custodisce l’articolazione del polso dalla quale dipende l’intera funzionalità della mano.

In generale, un tendine è una fascia di tessuto connettivo fibroso, abbastanza flessibile, che unisce un muscolo scheletrico ad un osso; per ciò che concerne nello specifico l’articolazione del polso, prendiamo in considerazione l’analisi dei tendini dei muscoli estensori e dei muscoli flessori della dita della mano.

Questi ultimi sono avvolti da una guaina sinoviale che li protegge da attriti e da sfregamenti, ed inoltre ne garantiscono l’inserzione dei muscoli prima citati, i quali si originano nell’avambraccio e nelle ossa della mano.

I muscoli flessori ed estensori più importanti delle dita della mano sono:

  • il muscolo flessore lungo del pollice;
  • i 4 muscoli flessori profondi delle dita della mano;
  • i 4 muscoli flessori superficiali delle dita della mano;
  • il muscolo abduttore lungo del pollice;
  • il muscolo estensore breve del pollice.

Quali sono le cause della tendinite al polso?

Solitamente, la tendinite al polso nasce da un insieme di fattori che quando insorgono in maniera simultanea, scatenano l’infiammazione. Tra le cause principali rientrano:

  • predisposizione anatomica al problema;
  • ripetizione continua di alcuni movimenti della mano o delle dita;
  • presenza di una malattia reumatica, come l’artrite reumatoide;
  • sovraccarichi funzionali improvvisi, come sollevamento di pesi eccessivi;
  • lavori manuali stressanti;
  • utilizzo di strumenti vibranti per questioni lavorative.

Oltre a questi principali cause, esistono anche dei fattori di rischio che non bisogna assolutamente sottovalutare:

  • praticare, ad alti livelli, sport come bowling, baseball, tennis e golf;
  • praticare attività lavorative che richiedono il sollevamento di pesi notevoli o l’utilizzo di strumenti vibranti come seghe elettriche e martelli pneumatici;
  • utilizzo prolungato di mouse e tastiera per pc;
  • suonare a lungo uno strumento musicale che richiede l’uso delle mani;
  • soffrire di artrite reumatoide;
  • essere in stato di gravidanza.

Quali sono i sintomi della tendinite al polso?

Come accennato, il principale sintomo legato alla tendinite al polso è il dolore, la cui entità varia a seconda della gravità dell’infiammazione dei tendini e delle guaine sinoviali: più la condizione è severa, più aumenta la sensazione di dolore.

Insieme al dolore, poi, possono presentarsi altri sintomi:

  • gonfiore intorno al polso;
  • emissione di un piccolo rumore nel momento in cui si muove l’articolazione del polso;
  • rigidità dell’articolazione del polso, soprattutto al risveglio;
  • sensazione di calore e arrossamento nel punto in cui, nel polso, transitano i tendini infiammati.

Sindrome di De Quervain: cos’è e sintomatologia

Quando l’infiammazione coinvolge la guaina sinoviale dei tendini dei muscoli abduttore lungo del pollice ed estensore breve del pollice, la problematica che si presenta viene riconosciuta come tenosinovite stenosante di De Quervain o Sindrome di De Quervain.

In questo caso, l’infiammazione dei tendini in questione provoca:

  • dolore sulla parte esterna del polso e alla base del pollice, che aumenta quando si inclina il polso o quando si afferra un oggetto utilizzando il pollice;
  • tumefazione in corrispondenza del tendine infiammato;
  • formazione di una sporgenza sul polso;
  • dolore diffuso fino all’avambraccio.

Come diagnosticare la tendinite al polso?

Per ottenere una diagnosi di tendinite al polso, i medici ricorrono a un’anamnesi approfondita con accurato esame obiettivo.
La diagnosi finale è molto importante per risalire all’origine dell’infiammazione e intervenire di conseguenza. In particolare, l’anamnesi fornisce al medico informazioni importanti sullo stile di vita del paziente che lo aiutano tantissimo per ottenere una diagnosi corretta e, al contempo, trovare la terapia più efficace.

Come si cura la tendinite al polso?

Quando si ha a che fare con la tendinite al polso, si parte tendenzialmente con un trattamento di tipo conservativo, che prevede:

  • un periodo di riposo dalle attività che provocano dolore;
  • l’applicazione di ghiaccio sulla zona gonfia e/o dolente;
  • l’utilizzo di un tutore specifico per il polso;
  • l’assunzione di antinfiammatori con effetto antidolorifico.

Nello specifico:

  • applicazione di ghiaccio: ha una notevole azione antinfiammatoria, spesso sottovalutata; dovrebbe essere eseguita 4-5 volte al giorno per circa 15-20 minuti;
  • tutore al polso: preserva il polso da movimenti eccessivi che potrebbero causare dolore; è particolarmente indicato per colore che svolgono un’attività lavorativa manuale e non hanno la possibilità di interromperla;
  • farmaci antinfiammatori: i FANS sono un trattamento farmacologico di prima linea in questi casi e permettono di ricorrere ai corticosteroidi solo in casi estremi, evitando possibili effetti collaterali.

Se il trattamento conservativo per la tendinite del polso non fosse sufficiente si può ricorrere alla fisioterapia e, solo come ultima opzione si valuta la chirurgia.

Come trattare la tendinite al polso con la fisioterapia?

La fisioterapia è una valida opzione per chi, affetto da tendinite al polso. Grazie all’esperienza del fisioterapista, alle tecniche manuali da lui eseguite e agli esercizi svolti sotto la sua supervisione, i miglioramenti non dovrebbero farsi attendere.

Tendenzialmente, la fisioterapia per la tendinite al polso prevede:

  • esercizi di stretching, mobilità e rinforzo dei muscoli utilizzati per i movimenti di mano e polso;
  • terapie strumentali, come onde d’urto, tecarterapia, laserterapia, ultrasuoni e/o magnetoterapia.

Come trattare la tendinite del polso con la chirurgia?

L’intervento chirurgico consiste nell’ultima opzione, cioè quando la tendinite al polso non risponde positivamente né al trattamento conservativo, né all’iter fisioterapico. L’operazione prevede la riparazione del o dei tendini che, a seguito dell’infiammazione, sono lesionati strutturalmente.

Dopo l’intervento, in ogni caso, è previsto un periodo di riabilitazione a base di terapie fisioterapiche mirate al ripristino della mobilità dell’articolazione.

I migliori esercizi per mani e polsi

Il dolore al polso e/o alla mano, alla lunga, può non solo diventare frustrante, ma anche interferire negativamente sulle attività lavorative e nello svolgimento della vita di tutti i giorni. Alcuni soggetti colpiti, infatti, non riescono a cucinare, fare la doccia in autonomia, vestirsi o allacciarsi le scarpe.

Ecco perché tutti i fisioterapisti consigliano di eseguire una serie di esercizi di stretching che possono migliorare la mobilità di mano e polso e ridurre la possibilità di recidive. Si tratta di esercizi che si possono svolgere facilmente, in autonomia, in casa come in ufficio e apportano grandi benefici.

Ovviamente, è bene ribadire che chi soffre di dolore cronico o manifesta dolore con intorpidimento deve necessariamente recarsi dal medico per ottenere una diagnosi mirata e approfondita. Inoltre, gli esercizi devono essere svolti lentamente e con delicatezza, senza sforzare eccessivamente l’articolazione ed evitando di provocare ancora più dolore.

Allungamento del pugno sollevato

  • si inizia con il braccio in alto, vicino alla testa, con la mano aperta;
  • si stringe la mano in un pungo, tenendo il pollice fuori;
  • si fanno scorrere le dita verso il polso fino ad avvertirne l’allungamento.

Rotazione del polso

  • si allunga il braccio in avanti con il palmo rivolto verso l’alto;
  • si puntano lentamente le dita verso il basso fino a sentirne l’allungamento;
  • si usa l’altra mano per tirare delicatamente la mano sollevata verso il basso;
  • si mantiene la posizione per 3-5 secondi;
  • si ripete l’esercizio ma tenendo il palmo della mano rivolto verso il basso;
  • si puntano le dita verso il soffitto finché non si avverte l’allungamento;
  • con l’altra mano si tira delicatamente la mano sollevata verso il corpo;
  • si mantiene la posizione per 3-5 secondi.

Posizione di preghiera

  • ci si siede con i gomiti poggiati sul tavolo, mentre i palmi delle mani si toccano in posizione di preghiera;
  • si allargano i gomiti, tenendo le mani unite, fino a sentirne l’allungamento;
  • si mantiene la posizione per 5-7 secondi;
  • ci si rilassa per poi ripetere 3 volte.

Stretch stirato

  • si aggancia un gomito sotto l’altro;
  • si tirano entrambe le braccia verso il centro del busto, sentendo un allungamento nelle spalle;
  • si avvolge un braccio attorno all’altro in modo che i palmi delle mani si tocchino;
  • si mantiene la posizione per 25 secondi;
  • si scambiano le braccia e si ripete dall’altro lato.

Allungamento del dito

  • si uniscono il mignolo e l’anulare;
  • si uniscono il medio e l’indice e si separano dall’anulare;
  • si ripete l’esercizio 10 volte.

Apertura del pugno

  • si chiudono le dita per formare un pugno;
  • si ruota leggermente il polso in avanti;
  • si allungano le dita fino a quando la mano è aperta e piatta, con le dita unite tra loro;
  • si ripete l’esercizio 10 volte.

Spremere

  • si spremono una spugna o una pallina antistress, stringendole in un pugno;
  • si mantiene la posizione per 10 secondi;
  • ci si rilassa per poi ripetere il movimento 10 volte.

Movimento del tergicristallo

  • si poggia il palmo della mano sul tavolo;
  • delicatamente, si punta la mano da un lato e si ruota il più possibile mantenendo fermo il polso;
  • si mantiene la posizione per 3-5 secondi;
  • si ripete l’esercizio con l’altra mano;
  • si ripete il movimento 3 volte su ciascun lato.

Tirare il pollice

  • si afferra il pollice di una mano con l’altra mano;
  • si tira delicatamente all’indietro;
  • si mantiene l’allungamento per 25 secondi;
  • si ripete il movimento con l’altro pollice.

Allungamento del fiore

  • si allungano le braccia di fronte, con i dorsi della mani a contatto all’altezza dei polsi;
  • si spingono le dita dal corpo fino a sentirne l’allungamento;
  • si mantiene la posizione per 25 secondi.

Dita a ventaglio

  • si stende il braccio lateralmente;
  • si chiude la mano in un pugno;
  • si allungano le dita verso l’esterno come un ventaglio;
  • si ripete il movimento 10 volte.

Pianoforte immaginario

  • si fa finta di suonare un piano;
  • si capovolgono le mani e si continua a far finta di suonare.

Tirare le dita

  • si appoggia la mano sul tavolo;
  • si tira delicatamente un dito verso l’alto, puntando al soffitto;
  • si mantiene la posizione per 5 secondi;
  • si rilascia il dito e si ripete con tutte le altre dita.

Allungamento del dito alternativo

  • si uniscono il medio e l’anulare;
  • si separano mignolo e indice;
  • si ripete 10 volte.

Rinforzare il polso

  • ci si mette sulle mani e sulle ginocchia con le dita rivolte verso il corpo;
  • ci si sporge lentamente in avanti, tenendo i gomiti dritti;
  • si mantiene la posizione per 20 secondi;
  • ci si rilassa per poi ripetere.

La tendinite al polso può guarire?

La prognosi della tendinite al polso dipende dalle tempistiche di diagnosi e trattamento: se questi vengono effettuati per tempo e precocemente, le probabilità di guarigione sono molto elevate; in caso contrario, se si rivelano tardive, si può comunque raggiungere la guarigione ma con più difficoltà e, soprattutto, con il rischio che l’infiammazione diventi cronica.

Si può prevenire la tendinite al polso?

Sì, è possibile adottare alcuni accorgimenti quotidiani per evitare l’infiammazione di tendini e guaine sinoviali del polso. In particolare:

  • non praticare eccessivamente attività sportive a rischio;
  • evitare la ripetizione continua di movimenti sbagliati con il polso;
  • fare delle pause durante le attività lavorative o gli hobby che richiedono il continuo utilizzo delle mani;

Inoltre, i soggetti a rischio dovrebbero sempre praticare gli esercizi di stretching e allungamento dei muscoli del polso prima elencati.

Se si soffre già di tendinite al polso e si vuole evitare un aggravamento, bisogna innanzitutto astenersi da tutte quelle attività che causano dolore ed evitare di assumere farmaci antidolorifici senza prima aver sentito il parere del medico; i farmaci, infatti, si attengono solo ad alleviare il dolore e non risolvono in alcun modo una causa specifica.

Categoria Articolo: Fisioterapia Parma, Tendinite