Tecarterapia e Scenarterapia

Cosa sono e a cosa servono la tecarterapia e la scenarterapia? Nel nostro studio FisioOneCare di Fisioterapia a Parma utilizziamo quotidianamente entrambi i trattamenti elettromedicali per la cura dei pazienti che presentano:

  • lesioni muscolari;
  • lombalgie;
  • dorsalgie e cervicalgie;
  • tendiniti;
  • patologie dell’anca;
  • distorsioni al ginocchio;
  • esiti di traumi muscolo-tendinei, legamentosi ed ossei.

Basate entrambe sulle più moderne tecnologie, sia la tecar che la scenar sono trattamenti non invasivi in grado di aiutare il paziente, seduta dopo seduta, a recuperare più velocemente dopo un trauma o un intervento chirurgico. Oltre a questo sono in grado di ridurre notevolmente e con grande rapidità il dolore avvertito.

Cos’è la tecarterapia?

La Tecarterapia, o più semplicemente Tecar, è un trattamento elettromedicale, utilizzato in fisioterapia, per un recupero più rapido da traumi e patologie infiammatorie che coinvolgono l’apparato muscolo-scheletrico.

Il suo funzionamento si basa su un concetto molto importante che ruota attorno al potere curativo del calore. Proprio quest’ultimo, incanalato correttamente, aiuta a diminuire il dolore, ma soprattutto spinge i tessuti lesionati a rigenerarsi. In che modo?

Cosa avviene in una seduta di tecarterapia?

Il fisioterapista utilizza un manipolo collegato ad una macchina per trattare l’area del corpo interessata. Passandolo più volte in diverse direzioni, così come si passa il manipolo dell’ecografia quando si deve visionare una determinata zona del corpo, si arriva a curare l’area interessata. Il manipolo, infatti, sprigiona calore endogeno. Al contrario di macchinari laser o a infrarossi, che generano calore esogeno, ovvero all’esterno del corpo, la tecar stimola il calore dall’interno. Innalzando così la temperatura il corpo risponde in autonomia con un incremento del microcircolo e un miglioramento della vasodilatazione.

Tutti possono sottoporsi ad una seduta di tecarterapia?

Non ci sono controindicazioni. Si deve prestare unicamente la massima attenzione con soggetti che sono portatori di pacemaker, con le donne in gravidanza o con le persone molto sensibili alle alte temperature. Solo in questi casi, infatti, la tecar potrebbe non essere consigliata a causa delle possibili controindicazioni.

In generale si può utilizzare la tecar ogni qual volta occorre curare:

  • contratture;
  • stiramenti;
  • strappi muscolari;
  • lombalgie;
  • sciatalgie;
  • artrosi;
  • infiammazioni.

Le parti del corpo interessate dal trattamento di Tecarterapia sono soprattutto:

  • la colonna vertebrale;
  • gli arti superiori ovvero: la spalla oltre che la mano e il polso;
  • gli arti inferiori partendo dall’anca ed arrivando al ginocchio, alla caviglia e al piede.

Questa terapia, pur non essendo invasiva, permette una grandissima precisione sul bersaglio e dona la possibilità di trattare tessuti anche in profondità e non solo in superficie.

Cos’è la Scenar e a cosa serve?

La Neurostimolazione Interattiva ovvero la scenar, così come la tecar, è un trattamento non invasivo utilizzato soprattutto per alleviare il dolore e agire stimolando i meccanismi di autoguarigione presenti nell’organismo umano. In questo sistema non si verificano effetti collaterali indesiderati.

Si tratta pertanto di un importante strumento di elettroterapia in grado di adattare i propri parametri di funzionamento in tempo reale e in maniera automatica all’impedenza dei tessuti sottostanti. In che modo? Proprio in funzione delle reazioni della parte trattata emette un segnale di uscita con un meccanismo detto a Biofeedback.

Mentre la tecarterapia si basa sull’utilizzo del calore, la scenar ruota attorno a un neuroregolatore o meglio alla neurostimolazione interattiva perché il tessuto del corpo umano ha un proprio potenziale elettrico. Per tale motivo questa specifica terapia è capace di cambiare e adattare i suoi parametri durante ciascun trattamento in base alla risposta che riceve dalla zona interessata.

La scenarterapia viene utilizzata soprattutto per la riabilitazione post chirurgica e post traumatica in quanto così come la tecar è in grado di ridurre i tempi di recupero sia dopo traumi sportivi e altri traumi acuti, sia in caso di dolore acuto e cronico, sia, per finire, dopo crampi o spasmi muscolari

Come funziona una seduta? Il fisioterapista ha a disposizione un macchinario che svolge soprattutto due funzioni fondamentali. La prima riguarda la valutazione dell’inversione di polarità cellulare. La seconda, invece, riguarda il trattamento della problematica attraverso il riequilibrio cellulare. Nello specifico è bene sottolineare come un tessuto che non possiede problematiche presenti un equilibrio cellulare particolare.

Al contrario un tessuto con infiammazioni o lesioni ha un equilibrio cellulare notevolmente diverso in base alla gravità e all’entità del danno. La Scenar valuta la condizione cellulare e pone in risalto i punti dove l’equilibrio è assente andando anche ad evidenziare la profondità dello stato infiammatorio del tessuto in esame.

Attraverso questo trattamento l’obiettivo di ogni fisioterapista è quello di:

  • ridurre i dei tempi di recupero post intervento e post traumatici;
  • diminuire con rapidità la sensazione di dolore;
  • migliorare le relazioni tra muscoli e nervi;
  • puntare al rilassamento muscolare;
  • implementare la vascolarizzazione.

Le possibilità di applicazione del trattamento di Tecarterapia sono numerose e riguardano:

  • lombalgie, lombosciatalgie;
  • cervicalgie e mal di testa;
  • traumi;
  • contratture e stiramenti oltre che contusioni;
  • tutti gli stati infiammatori acuti e/o cronici.

Tecar vs Scenar: somiglianze e differenze

Quali punti hanno in comune la tecarterapia e la scenarterapia? Quali sono, invece, le differenze fra i due trattamenti a disposizione del fisioterapista per la cura di infiammazioni e traumi causati da interventi chirurgici o patologie?

La differenza principale è di tipo sostanziale. La tecar si basa sul calore endogeno. La scenar, al contrario, sul riequilibrio cellulare.

Entrambe, però, non sono terapie invasive e puntano a ridurre i tempi di recupero e soprattutto il dolore avvertito dal paziente andando a stimolare una reazione – che sia il più naturale possibile, del corpo umano.

All’interno delle cure che fanno parte della grande famiglia della fisioterapia strumentale, la tecarterapia e la scenarterapia richiedono tempi diversi per il trattamento. Una seduta di tecar dura come minimo venti minuti. Una cura può richiedere fino a dieci sedute, a seconda del problema e della risposta del paziente.

Una seduta di scenar, invece, può durare anche pochi minuti. Tutto sta nella risposta del corpo umano rispetto alla stimolazione ricevuta. E’ dunque più difficile stabilire tempi e modalità visto che tutto si basa su un feedback immediato che si verifica proprio durante la seduta stessa.

Nel nostro studio, personale altamente qualificato, si occupa di scegliere il trattamento più adatto in base alla problematica di ciascun paziente e seguire quest’ultimo, passo dopo passo, attraverso il percorso di cura e riabilitazione.