Patologie Danza Classica

Patologie danza classica: come intervenire con la fisioterapia

La danza classica è la più studiata e diffusa al mondo. Consiste in una vera e propria forma d’arte in grado di plasmare figure eleganti e armoniose e, al contempo, estremamente allenate e versatili. Non a caso, infatti, è una disciplina dura e rigorosa, che impone ai danzatori che scelgono la danza come professione a un lavoro continuo e a tratti estenuante, capace di mettere a dura prova forza e resistenza fisica.

Coloro che praticano la danza classica a livello professionale sono altamente predisposti ad alcune patologie: il 70% deriva dall’overuse, mentre il 30% è legato a problematiche legate agli arti inferiori. Sono abbastanza diffuse, infatti, le fratture da stress causate dall’elevata ripetitività dei gesti tecnici.

Per fortuna, agli infortuni si può porre rimedio sia nell’immediato, sia a lungo termine; la fisioterapia e un percorso di riabilitazione studiato ad hoc, infatti, sono sempre le scelte migliori per ottenere una guarigione completa e duratura. Tutto, ovviamente, dipende molto dal tipo di patologia e/o infortunio, dalla gravità, dalle caratteristiche fisiche del ballerino e dalla sua volontà di tornare a danzare il prima possibile.

In alcuni casi si rende necessario l’intervento del chirurgo ortopedico cui farà seguito un percorso riabilitativo.

Principali patologie del ballerino classico e conseguenze

Ogni performance nasconde, dietro le quinte, ore e ore di duro allenamento: i ballerini professionisti, oltre che recarsi in sala nel corso della settimana, prima di ogni esibizione non fanno altro che provare e riprovare lo spettacolo che dovranno offrire al pubblico.

A lungo andare, l’esercizio continuo può influire sulla postura causando anomalie molto importanti che, se non corrette e curate adeguatamente, possono sfociare in veri e propri dismorfismi. Tra questi, il più frequente colpisce la colonna vertebrale: il fatto che un ballerino classico debba mantenere costantemente una posture eretta, fronteggiare i contraccolpi dei salti e ricercare la perfezione fa sì che la colonna si irrigidisca e che il rachide riduca le sue curve fisiologiche.

I fisioterapisti sportivi, quindi, si trovano spesso ad avere a che fare con traumi causati dalle scarpette da punta (dai semplici calli a distorsioni ben più gravi), oppure a dolori causati dalla tipica posizione en dehors, indispensabile per conferire all’arto inferiore libertà di movimento in ogni direzione che però, al contempo, comporta una extrarotazione completa del femore nella cavità acetabolare; la conseguenza è che, con il passare del tempo, si ottiene uno squilibrio dei muscoli rotatori dell’anca come l’ileopsoas, il piriforme, il sartorio e i muscoli glutei.

La riduzione della capacità di rotazione esterna dell’anca è collegata a diversi fattori, che possono avere natura sia strutturale che funzionale, come:

  • allineamento del bacino;
  • angolo di antiversione del femore;
  • scarsa attivazione dei muscoli rotatori profondi dell’anca.

In queste condizioni, il ballerino spinge i piedi a “guardare” verso l’esterno anziché sfruttare l’anca come fulcro della rotazione di tutto l’arto, compiendo una torsione a livello del ginocchio molto rischiosa, poiché sottopone l’articolazione a una forte instabilità.

Un altro passo di danza fondamentale per i ballerini classici è il plié-relevé, cioè il piegamento su un ginocchio e la salita sulle punte dei piedi, che richiede un costante utilizzo del quadricipite femorale. In questo caso, il tendine rotuleo è costretto a sostenere un lavoro eccessivo, ripetuto e intenso che lo espone a dolorose infiammazioni.

A lungo andare, le patologie che potrebbero colpire il ginocchio del ballerino classico sono:

L’infiammazione, di per sé molto dolorosa, può peggiorare per via di alcuni fattori:

  • ginocchio iperesteso;
  • valgismo del ginocchio;
  • pronazione del piede;
  • instabilità del ginocchio;
  • squilibrio muscolare;
  • cattivo allineamento del bacino;
  • errori nella tecnica e nell’allenamento.

Di fronte a un dolore persistente è opportuno non solo che il ballerino rimanga a riposo, ma anche che avvisi tempestivamente il fisioterapista sportivo di riferimento in modo da trovare il rimedio migliore per alleviare l’infiammazione e riprendere gli allenamenti il prima possibile.

Riabilitazione fisioterapica: metodi e obiettivi

Quando un ballerino di danza classica si infortuna è consigliato, innanzitutto, prendersi un periodo di stop dall’allenamento, per poi assumere farmaci antinfiammatori e bendare la zona interessata; così facendo i sintomi migliorano, ma per ottenere una guarigione completa è necessario intervenire più in profondità. Ed è a questo punto che subentra la figura del fisioterapista sportivo, che studia la biomeccanica delle cause che hanno scatenato il dolore e le ricerca nell’assetto posturale e nella funzione globale.

La probabilità che un ballerino, praticando danza classica, incorra in un infortunio aumenta nel momento in cui l’allenamento non è impostato ed eseguito correttamente, soprattutto in merito alla quantità e alla qualità dei carichi di lavoro. Compito del fisioterapista, quindi, è di capire le caratteristiche sia fisiche che artistiche di ogni danzatore e di stabilire un percorso riabilitativo funzionale che possa prevenire eventuali traumi futuri.

Per mettere in atto un approccio riabilitativo valido, mirato sia alla cura sia alla prevenzione, il fisioterapista deve:

  • osservare il ballerino, il suo allenamento e il suo movimento, così da capire come la fisioterapia possa aiutarlo;
  • prevenire gli infortuni, attraverso l’analisi delle varie discipline (danza classica, moderna,
  • contemporanea) e le possibili cause di traumi;
  • educare il danzatore, insegnandogli a gestire i carichi di allenamento.

Fatto questo, il fisioterapista otterrà un quadro generale del ballerino/paziente decisamente più chiaro e completo e gli sarà molto più semplice capire in che modo intervenire per risolvere il suo problema.

Terapia manuale per la riabilitazione dei ballerini

Spesso e volentieri, il fisioterapista per la danza deve trattare soggetti che manifestano numerose restrizioni di mobilità articolare, retrazioni muscolari e scarsa mobilità; di conseguenza, deve conoscere il mondo della danza, dato che alcune caratteristiche fisiche di un ballerino possono derivare proprio da anomalie posturali dettate dal tipo di allenamento, e procedere con un approccio mirato e specifico.

La terapia manuale, in tal senso, se unita a tecniche corporee di controllo delle forze in gioco e di miglioramento propriocettivo di base, può rivelarsi estremamente utile per il danzatore sia come supporto nel processo di guarigione, sia come incentivo del suo potenziale artistico ed espressivo.

Riabilitazione del ginocchio nei ballerini

Nel caso specifico delle patologie del ginocchio, la riabilitazione che ne consegue deve avere degli obiettivi stabiliti su misura, cioè:

  • controllare il dolore e l’infiammazione;
  • migliorare la rotazione esterna delle anche;
  • riequilibrare a livello muscolare;
  • migliorare equilibrio, stabilizzazione e propriocezione del ginocchio;
  • recuperare e migliorare il gesto tecnico, anche ad alta intensità.

In poche parole, il ballerino classico deve imparare a ricercare il movimento dell’en dehors fisiologico, senza forzare, migliorando la sua ampiezza nella rotazione esterna delle anche fin dove le sue caratteristiche funzionali lo permettono ed evitando di andare oltre la conformazione anatomica.

Inoltre, per quanto riguarda l’azione muscolare, è indispensabile che le forze sia del quadricipite femorale sia dei diversi gruppi muscolari dell’arto inferiore vengano esercitate in modo omogeneo, così da evitare il sovraccarico di alcuni rispetto ad altri. Per fare questo, non bisogna fare attenzione solo l’articolazione del ginocchio (dove si manifesta il dolore), ma correggere anche la postura di base, le abilità propriocettive, l’allenamento e la tecnica di lavoro.

Successivamente al trattamento, potrebbe essere necessario un confronto tra il fisioterapista sportivo e l’insegnante di danza, in modo da concordare una serie di esercizi specifici che possano, da un lato, migliorare i deficit evidenziati e, dall’altro, evitare di sottoporre il danzatore a stress eccessivi e sovraccarichi, riducendo la probabilità che incorra in incidenti e infortuni.

Categoria Articolo: Danza