Otite infantile: come trattarla con l’osteopatia
Quando si parla di otiti ricorrenti si fa riferimento a tutte le forme di otite che si ripresentano per 3 o più volte nell’arco di 6 mesi, oppure per 4 o più volte nello stesso anno. Nello specifico, l’otite è un’infiammazione acuta dell’orecchio e rientra tra le infezioni delle vie aeree superiori. Nel 70-80% dei casi viene causata da un virus, mentre nel restante 20-30% dei casi è provocata dalla presenza di batteri.
Un’infiammazione come l’otite può manifestarsi a qualunque età, ma la fascia maggiormente colpita è sicuramente quella pediatrica per via della conformazione delle tube di Eustachio nei più piccoli; queste, infatti, collegano l’orecchio medio alla nasofaringe e hanno il compito di drenare i fluidi dall’orecchio, di evitare il reflusso in senso inverso e di mantenere in equilibrio le pressioni dell’orecchio interno con la pressione atmosferica.
Rispetto agli adulti, nei bambini le tube di Eustachio hanno una posizione più orizzontale e sono decisamente più cedevoli; ciò significa che non sono capaci di garantire un drenaggio ottimale del muco dall’orecchio medio alla nasofaringe, andando così a causare un aumento della pressione e la comparsa di forte dolore. Inoltre, accumulandosi, il muco diventa habitat favorevole per virus e batteri.
Cause dell’otite pediatrica
Almeno 1 bambino su 3 sviluppa un accumulo di liquido cronico nell’orecchio medio, che lo rende soggetto a infezioni ricorrenti e, nel peggiore dei casi, alla perdita uditiva minore. Le cause che risiedono all’origine di questo problema possono essere varie e diverse tra loro:
- un sistema immunitario ancora immaturo e fragile, che espone i più piccoli a frequenti raffreddori e infezioni dell’orecchio;
una correzione ortodontica precedente; - infezioni alle vie respiratorie, come riniti, adenoiditi e tonsilliti;
- alterazioni delle funzionalità delle tube di Eustachio;
- presenza di batteri e funghi.
Risalire all’origine dell’otite pediatrica non è esattamente semplice, soprattutto per via del sistema immunitario ancora in fase di consolidamento; ecco perché, nella maggior parte dei casi, l’otite infantile è considerata normale e non deve destare alcuna preoccupazione.
Sintomi delle otiti infantili
Esattamente come le cause, anche i sintomi delle otiti pediatriche possono variare; i principali, tendenzialmente, sono:
- presenza di muco;
- dolore;
- ipoacusia, cioè lieve perdita dell’udito;
- acufene, cioè fischi all’orecchio;
- vertigini;
- febbre;
- diarrea;
- vomito.
Le manifestazioni non devono mai essere sottovalutate e l’otite, qualunque sia la sua natura, va trattata e curata adeguatamente per evitare rischi e complicanze; tra le conseguenze gravi più frequenti rientrano:
- perforazione del timpano;
- perdita dell’udito;
- labirintite;
- mastoidite, cioè l’infiammazione dell’osso posteriore al padiglione auricolare;
- paralisi del nervo facciale;
- meningite, anche se molto raramente.
Al sopraggiungere dei sintomi, è consigliato rivolgersi al pediatra o direttamente all’otorinolaringoiatra di fiducia per iniziare un trattamento terapeutico adeguato.
Otite pediatrica: rimedi tradizionali e misure di prevenzione
Quando l’otite si rivela ricorrente viene trattata tramite terapia farmacologica a base di antibiotici, mucolitici e antipiretici; solo nei casi più gravi, invece, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico.
Al contempo, è possibile adottare alcune misure di prevenzione:
- ridurre l’uso del ciuccio;
- prolungare, quando possibile, l’allattamento al seno fino ai 6 mesi;
- diminuire il consumo di alimenti che incrementano la produzione di muco come gelati, formaggi, tuberi e cibi che
- contengono farina e zuccheri raffinati.
L’osteopatia come rimedio per l’otite infantile
In pochi ancora oggi lo sanno, ma i bambini che soffrono di otite infantile ricorrente possono essere aiutati grazie all’osteopatia, che interviene proprio su una delle cause principali: la conformazione delle tube di Eustachio.
Come già detto, la posizione tendenzialmente orizzontale fa sì che le tube non riescano a drenare correttamente i liquidi presenti nell’orecchio, ed è proprio qui che entra in gioco l’esperienza dell’osteopata: quest’ultimo, infatti, mette in atto delle tecniche manipolatorie cranio-sacrali che vanno a favorire il drenaggio del muco e, quindi, a impedire la proliferazione di virus e batteri.
Le manipolazioni dell’osteopata sono indolori e non invasive e puntano a ripristinare e a riequilibrare la funzionalità articolare di tutte le strutture collegate e adiacenti all’orecchio e alle tube di Eustachio.
Quando e se necessario, l’osteopata può lavorare anche sulla mandibola e sulla tecnica masticatoria, così come sul diaframma, andando a correggere eventuali problemi di deglutizione e masticazione.
Sulla stessa scia, può agire anche sulla componente cranica con l’obiettivo di ripristinare un movimento corretto delle ossa così da favorire il pompaggio dell’intero sistema craniale. Di conseguenza, l’osteopata agisce anche sulla componente cardiocircolatoria, che lavora correttamente quando le tube di eustachio possono fare affidamento su adeguati rapporti cranio-articolari.
Vantaggi e benefici dell’osteopatia
Stando ai risultati ottenuti, si può confermare che le manipolazioni osteopatiche migliorano la mobilità delle ossa temporali del cranio che, a loro volta, favoriscono il drenaggio del muco attraverso le tube di Eustachio verso il retro della gola. Una volta eliminata la presenza di liquido all’interno dell’orecchio, non c’è possibilità per virus e batteri di annidarsi e proliferare, quindi il rischio di contrarre otiti e altre infezioni è praticamente azzerato.
Il trattamento manipolatorio osteopatico, inoltre, facilita anche il drenaggio linfatico nel collo e nel torace, andando così a migliorare l’apporto di sangue arterioso e il drenaggio venoso. In poche parole, l’intervento dell’osteopata migliora la salute generale del corpo e dell’organismo.
Quanto dura un trattamento osteopatico
I bambini che manifestano otiti infantili ricorrenti hanno bisogno di un trattamento osteopatico ogni 7/10giorni, da mantenere per un periodo che va dalle 4 alle 8 settimane. La durata di ogni intervento e le tecniche manipolative variano di caso in caso.
Inoltre, è fondamentale effettuare trattamenti di follow-up periodici per mantenere un movimento del meccanico cranico appropriato e far sì, quindi, che il trattamento vada a buon fine.
Infine, un consiglio per i genitori: non bisogna allarmarsi se, durante un trattamento osteopatico, il bambino piange o si lamenta. Le manipolazioni, come già accennato, sono totalmente indolori, quindi il pianto potrebbe derivare più dal contesto o dalla voglia di andare a giocare che da un reale fastidio fisico. A prescindere, è opportuno continuare con i follow-up, onde evitare recidive e ricadute.
Categoria Articolo: Fisioterapia Parma