Come gestire la fibromialgia: diagnosi, terapie e fisioterapia mirata

Fibromialgia: cause, sintomi e il ruolo della fisioterapia

La fibromialgia è una malattia reumatica che coinvolge l’apparato muscolo-scheletrico. Ancora oggi le cause non sono state ben identificate, ma è altamente probabile che all’origine ci siano più fattori e che un evento in particolare si riveli scatenante (un trauma, una malattia virale).

Il sintomo principale della fibromialgia è il dolore cronico, sulla cui insorgenza gli studiosi continuano a interrogarsi: potrebbe derivare da un’anomalia di alcuni neurotrasmettitori, oppure dall’intervento di alcune sostanze ormonali.

Dalla fibromialgia non si guarisce, ma è possibile valutare trattamenti terapeutici mirati ad alleviare i sintomi e mantenere una buona qualità della vita. In questo senso, gioca un ruolo fondamentale anche la fisioterapia che, come sottolineato dagli specialisti di FisioOneCare, può essere di grande supporto ai pazienti affetti dalla patologia.

Quali sono le cause della fibromialgia?

Come accennato, le cause specifiche della fibromialgia sono ancora oggi sconosciute; tuttavia, all’origine possono essere individuati diversi fattori (anche concomitanti). I principali sono:

  • alterazioni di alcuni neurotrasmettitori cerebrali, come serotonina, dopamina e noradrenalina, che favoriscono la comparsa di sintomi dolorosi. Al contempo, anche il sistema endocrino e quello immunitario vengono coinvolti, mentre il sistema nervoso neurovegetativo diventa iperattivo e compromette l’irrorazione sanguigna a livello muscolare provocando iperalgesia (dolore, astenia e tensione muscolare);
  • disequilibrio ormonale, a carico dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene;
  • stress fisico e/o emotivo, tanto che la fibromialgia è spesso associata a disturbi quali sindrome del colon irritabile, sindrome da fatica cronica, depressione e disturbo post-traumatico;
  • predisposizione genetica, anche se le anomalie genetiche individuate sono le stesse di molti altri disturbi. In ogni caso, rendono più vulnerabili i pazienti;
  • disturbi del sonno, dato che alcuni trasmettitori coinvolti nella modulazione del dolore hanno a che fare anche con la regolazione sia del sonno, che dell’umore;
  • infezioni, come quelle causate dal virus Epstein-Barr (EBV), dalla sindrome da contaminazione batterica del tenue (SIBO) e dal morbo di Lyme.

Quali sono i sintomi della fibromialgia?

La fibromialgia consiste in una malattia reumatica che coinvolge l’apparato locomotore, quindi colpisce il sistema muscolo-scheletrico. Il quadro sintomatologico comprende:

  • dolore diffuso e su entrambi i lati del corpo;
  • soglia del dolore ridotta;
  • tender points, cioè zone muscolari e di intersezione tendinea che possono provocare molto dolore al paziente;
  • stanchezza cronica e invalidante;
  • ansia e/o depressione.

In particolare, i pazienti affetti da fibromialgia riferiscono di avvertire un dolore generalizzato e persistente derivante dai muscoli, talmente diffuso da coinvolgere tutto il corpo e resistente ai trattamenti a base di antidolorifici e antinfiammatori.

I fattori esterni che contribuiscono all’insorgenza del dolore e degli altri sintomi elencati sono:

  • stanchezza fisica e mentale;
  • ansia e stress causati da traumi, lutti o eventi particolari;
  • eccessiva o, al contrario, scarsa attività fisica;
  • vivere in ambienti umidi o freddi;
  • cambiamenti meteorologici e della pressione atmosferica.

In presenza di uno o più sintomi appena elencati è opportuno rivolgersi a un reumatologo per eseguire una diagnosi corretta e iniziare quanto prima un trattamento mirato ed efficace.

Come si diagnostica la fibromialgia?

Eseguire la diagnosi di fibromialgia è complesso e richiede tempistiche piuttosto lunghe; le stime, infatti, riportano che servano 5 anni in media affinché un paziente ottenga il responso finale. A livello pratico, poi, inquadrare una patologia di questo tipo è davvero complicato, soprattutto perché alcuni sintomi sono simili a quelli di altre patologie.

Al contempo, non esistono test di laboratorio specifici per la diagnosi di fibromialgia, quindi i medici si basano sui risultati ottenuti da anamnesi, esame fisico completo e valutazione manuale dei tender points (i punti sensibili).

Durante la diagnosi, il medico specialista valuta anche l’entità dei sintomi correlati, come i disturbi del sonno e dell’umore e l’astenia, perché hanno un grande impatto sulla funzionalità fisica e psicologica del paziente.

Nella fibromialgia, in particolare, si rivela essenziale la diagnosi differenziale: il medico, cioè, va per esclusione. Inoltre, un paziente già affetto da lupus eritematoso sistemico o artrite reumatoide potrebbe soffrire anche di fibromialgia.

Come si cura la fibromialgia?

La fibromialgia non può essere curata in modo risolutivo, pertanto i trattamenti proposti sono mirati ad alleviare la sintomatologia e consentire al paziente di vivere nel modo più sereno possibile. La terapia è personalizzata, quindi tiene conto dei sintomi e delle caratteristiche del paziente e, di norma, ha carattere multidisciplinare, perché coinvolge più figure professionali (psicoterapeuta e fisioterapista compresi).

L’approccio multidisciplinare è il miglior trattamento, secondo studi recenti, per ottenere un risultato terapeutico più efficace in presenza di fibromialgia. Si parte dalla terapia farmacologica, che prevede la somministrazione di:

  • antidepressivi ciclici, come amitriptilina e trazodone da assumere da soli o associati a benzodiazepine a breve durata di azione. Se assunti in piccole quantità, questi farmaci possono alleviare molteplici sintomi, compresi il dolore e i disturbi del sonno e dell’umore;
  • miorilassanti centrali, utili in presenza di rigidità muscolare, dato che riducono le contratture muscolari e, di conseguenza, il dolore;
  • analgesici, indicati per ridurre l’infiammazione;
  • antiepilettici, prescritti ai pazienti con dolore refrattario o iperalgesia.

Se i farmaci possono indubbiamente placare i sintomi, il trattamento che ha buone possibilità di ottenere risultati positivi è quello della terapia riabilitativa e fisioterapica, che ha come obiettivo principale di migliorare la qualità della vita del paziente attraverso l’esercizio fisico.

Il movimento, infatti, è essenziale per impedire al paziente di farsi sopraffare dal dolore prediligendo una vita sedentaria che, alla lunga, non fa altro che peggiorare la sua condizione fisica e mentale. Il fisioterapista, quindi, elabora un piano personalizzato in base alle specifiche esigenze del paziente e procede attraverso diverse fasi:

  • in una prima fase ci si concentra sui recettori sensitivi e, successivamente, sui recettori articolari e muscolari, in modo da ristabilire un profilo neuromotorio fisiologico e riacquistare il controllo del movimento;
  • in una seconda fase, invece, si prosegue con rieducazione motoria e funzionale, rieducazione posturale, terapie manuali e terapie fisiche.

Tra le terapie fisiche strumentali maggiormente impiegate dai fisioterapisti di FisioOneCare rientrano la Laserterapia e la Tecar.

Si può guarire dalla fibromialgia?

Purtroppo no, non è possibile guarire dalla fibromialgia. Tuttavia, è possibile assumere farmaci specifici per alleviare i sintomi e rivolgersi a un fisioterapista competente in materia, come i professionisti di FisioOneCare, per agire sul dolore e condurre una vita il più serena possibile.

Categoria Articolo: Fisioterapia Parma