Piede piatto: diagnosi, sintomi e cure. Dai plantari alla fisioterapia fino alla chirurgia, segui il miglior percorso con FisioOneCare.

Piede piatto: cause, sintomi e trattamento fisioterapico

Con il termine piede piatto si indica una malformazione anatomica in cui i piedi di una persona presentano un arco plantare mediale più basso del normale o del tutto assente.

Di norma, la parte centrale interna dei piedi non poggia al suolo e un arco plantare con un’altezza giusta permette che il peso del corpo si distribuisca correttamente sul piede, oltre che di camminare senza alcuna fatica.

Chi ha i piedi piatti, invece, poggia la parte interna centrale del piede al suolo e questo interferisce sulla distribuzione del peso sui piedi, rendendoli più soggetti al dolore e alla degenerazione di articolazioni, muscoli, ossa e legamenti.

In genere, i piedi piatti coinvolgono entrambi i piedi; tuttavia, può capitare che interessino un solo piede. In ogni caso, presso il Poliambulatorio FisioOneCare di Parma, è possibile affidarsi nelle mani di professionisti esperti nel trattamento dei piedi piatti per ottenere una diagnosi corretta e una terapia volta al miglioramento della condizione.

Quali sono le cause dei piedi piatti?

Il piede piatto può essere una condizione congenita e, quindi, trasmessa geneticamente da uno dei genitori, oppure una malattia adattiva, scaturita cioè a seguito di determinati fattori predisponenti. Tra questi rientrano:

  • patologie neurologiche o neuromuscolari, come distrofia muscolare, spina bifida e paralisi cerebrale;
  • traumi al piede o alla caviglia;
  • malformazione alle ossa del piede;
  • patologie del tessuto connettivo, come la sindrome da ipermobilità articolare e la sindrome di Ehlers-Danlos;
  • artrite reumatoide;
  • obesità e sovrappeso;
  • diabete;
  • invecchiamento;
  • utilizzo di scarpe inadeguate;
  • posture scorrette;
  • lunghi periodi di inattività;
  • gravidanza, ma in questo caso gli effetti sono temporanei.

Quali sono i sintomi dei piedi piatti?

Nella maggior parte dei casi, i piedi piatti non comportano alcun sintomo in particolare. Tuttavia, può capitare che alcune persone avvertano qualche disturbo, come:

  • dolore ai piedi, in particolare nella parte centrale e sul tallone;
  • dolore alle caviglie;
  • dolore alla parte bassa delle gambe;
  • dolore alle ginocchia;
  • dolore alle anche;
  • lombalgia;
  • iperpronazione;
  • gonfiore della parte interna delle caviglie;
  • problemi muscolo-scheletrici ai piedi;
  • piedi gonfi;
  • calli.

Possono insorgere, poi, sintomi più rari del piede piatto, quali:

  • mal di schiena;
  • dolori articolari;
  • ipermobilità articolare;
  • rigidità articolare;
  • perdita di equilibrio;
  • talloni screpolati.

Nel momento in cui uno o più sintomi tra quelli elencati si manifestano, allora è il caso di rivolgersi a uno specialista; presso il Poliambulatorio FisioOneCare è possibile affidarsi a veri e propri professionisti in grado di individuare il problema, risalire alla causa e proporre il trattamento migliore.

Come si diagnostica il piede piatto?

La diagnosi di piede piatto si ottiene, solitamente, tramite anamnesi ed esame obiettivo. I nostri professionisti raccolgono le principali informazioni sul paziente, sul suo stile di vita e su eventuali traumi subìti in passato, per poi procedere con un’attenta osservazione dei piede e l’esecuzione di specifiche manovre per verificare l’eventuale presenza di segni riconducibili a una condizione anomala.

Successivamente, può essere utile eseguire anche ulteriori test diagnostici per immagini:

  • raggi X, che restituiscono immagini di ossa e articolazioni e consentono di identificare l’eventuale presenza di altre patologie
  • TAC, che permette di ottenere informazioni maggiormente dettagliate rispetto ai raggi X;
  • ecografia, con la quale si può valutare la condizione di salute dei tessuti molli dei piedi;
  • RMN (risonanza magnetica nucleare), , che fornisce informazioni precise sulle strutture anatomiche ( cartilagine , ossa, tendini ,legamenti)dei piedi.

Una volta ottenuta la diagnosi, fatta con una misurazione precisa di angoli formati dalle ossa del piede, i fisioterapisti di FisioOneCare hanno tutto ciò che serve per programmare un trattamento mirato alle esigenze specifiche del paziente.

Come trattare i piedi piatti?

In assenza di sintomi, i piedi piatti non richiedono alcun trattamento in particolare; il discorso cambia, però, se la condizione è sintomatica e se l’età del paziente è inferiore ai 12/15 anni.
Con un’anamnesi attenta e precisa si decide se optare per il trattamento conservativo o inviare  il paziente ad uno specialista ortopedico per una valutazione chirurgica.

Il trattamento conservativo è sicuramente la prima scelta in presenza di piedi piatti asintomatici o non particolarmente invalidanti. Comprende:

  • l’uso di ortesi plantari podologiche, i classici plantari, modellate sul piede del paziente;
  • esercizi di stretching, per allungare i muscoli delle gambe che si riferiscono al tendine di Achille;
  • indossare scarpe ortopediche specifiche per piedi piatti;
  • l’assunzione di farmaci antidolorifici, volti ad alleviare il dolore;
  • il riposo, inteso come l’astensione da tutte quelle attività che favoriscono la comparsa del dolore.

La condizione di piede piatto, inoltre, può essere trattata con la fisioterapia, che ha l’obiettivo di ridurre il dolore e migliorare la capacità del movimento. In particolare, i nostri fisioterapisti propongono esercizi per favorire la propriocezione e la forza del piede (riducendo così il piattismo) e ricorrono a terapie fisiche come, crioterapia e tecarterapia.

Se la terapia conservativa non si rivela efficace, e ci sono le Indicazioni chirurgiche, non resta che valutare l’intervento.
La tecnica viene scelta tenendo conto delle alterazioni anatomiche che causano l’anomalia, quindi ogni paziente viene trattato diversamente.

A seguito dell’intervento, ecco che la fisioterapia torna a essere non solo utile, ma a dir poco indispensabile. La riabilitazione prevede, di solito, esercizi di equilibrio su pedane instabili e monopodalici, con step e ostacoli, così come esercizi di rinforzo per la muscolatura del piede per migliorare il movimento di tutto l’arto.

Il periodo richiesto dalla riabilitazione è variabile e la durata dipende dal tipo di patologia iniziale e dall’intervento chirurgico eseguito. In ogni caso, può definirsi terminato quando si raggiungono i tre principali obiettivi prefissati:

  • stimolare l’attività, così da ridurre i rischi legati all’inattività;
  • rinforzare i gruppi muscolari che garantiscono il mantenimento del piede;
  • ripristinare la libertà di movimento funzionale di tutta l’articolazione del piede.

Per far sì che la riabilitazione abbia successo, è indispensabile attenersi alle indicazioni fornite dai nostri fisioterapisti. Solo seguendo alla lettera le linee guida e compiendo gli esercizi con costanza e determinazione è possibile sia migliorare la condizione di piede piatto, sia ritrovare il benessere a seguito di un intervento chirurgico.

Categoria Articolo: Fisioterapia Parma