Atrofia muscolare: cos’è e il contributo della fisioterapia
Quando si parla di atrofia muscolare si fa riferimento alla perdita o al danneggiamento di tessuto muscolare, causati solitamente da una mancanza di attività fisica. Con il termine atrofia, infatti, si intende la riduzione drastica del peso, della funzionalità e del volume di un organo o di un tessuto.
L’atrofia muscolare si verifica, tendenzialmente, a seguito di un infortunio, un trauma o un intervento chirurgico che costringono il paziente a un determinato periodo di immobilità che, inevitabilmente, comporta perdita muscolare.
Tipologie di atrofia muscolare
Esistono diversi tipi di atrofia muscolare, così come esistono diverse cause e diversi trattamenti per intervenire in modo mirato e adeguato. Eseguire una diagnosi precoce è, pertanto, fondamentale per intraprendere la strada migliore verso la guarigione.
Le principali tipologie di atrofia muscolare sono:
- atrofia muscolare fisiologica, che insorge quando non si utilizzano abbastanza i muscoli e può essere invertita sia con l’esercizio fisico, sia con un’alimentazione più adeguata;
- atrofia muscolare patologica, che dipende dall’invecchiamento e da alcune patologie come la malattia di Cushing;
- atrofia muscolare neurogena, una forma grave di atrofia muscolare che si verifica in occasione di una lesione o di una malattia.
Quali sono i sintomi dell’atrofia muscolare?
Quando insorge, l’atrofia muscolare presenta un quadro sintomatologico caratteristico, che comprende i seguenti sintomi:
- un braccio o una gamba considerevolmente più piccoli rispetto agli altri;
- un arto particolarmente debole;
- inattività fisica duratura.
Se si avvertono uno o più sintomi tra quelli elencati, bisogna avvertire immediatamente il medico, soprattutto se non si è in grado di muoversi normalmente e autonomamente, perché si potrebbe trattare di una condizione non diagnosticata che necessita di un trattamento mirato.
Quali sono le cause dell’atrofia muscolare?
Nella maggior parte dei casi, la principale causa di atrofia muscolare è l’inattività fisica; di conseguenza, coloro che svolgono lavori sedentari o sono affetti da condizioni mediche che limitano il loro movimento possono perdere il tono muscolare e, di conseguenza, sviluppare l’atrofia.
Esistono, però, altri fattori di rischio che possono causare atrofia muscolare:
- invecchiamento;
- ferite;
- miopatia associata all’alcol, una condizione di dolore e debolezza muscolare provocata dal consumo eccessivo di alcol per lunghi periodi;
- terapie a base di corticosteroidi somministrate a lungo;
- malnutrizione;
- distrofia muscolare e altre patologie del muscolo;
- neuropatia motoria, come la neuropatia diabetica;
- poliomielite;
- artrosi;
- lesioni del midollo spinale;
- artrite reumatoide.
Infine, anche alcune patologie possono far insorgere atrofia muscolare. Tra queste rientrano:
- sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come SLA o morbo di Lou Gehrig, una patologia a carico delle cellule nervose che controllano il movimento muscolare volontario;
- sindrome di Guillain Barré, una patologia autoimmune che provoca l’infiammazione dei nervi e debolezza muscolare;
- dermatomiosite, che causa eruzioni cutanee e debolezza muscolare;
- distrofia muscolare, una condizione ereditaria che causa debolezza muscolare;
- sclerosi multipla, una malattia autoimmune che comporta la distruzione dei rivestimenti protettivi dei nervi;
- osteoartrite, che provoca un ridotto movimento delle articolazioni;
- neuropatia, cioè danni a un nervo o a un gruppo di nervi, che causa perdita di sensibilità o di funzione;
- polimiosite, una malattia infiammatoria;
- poliomielite, una condizione virale che colpisce il tessuto muscolare al punto da comportare la paralisi;
- atrofia muscolare spinale, una condizione ereditaria che comporta l’atrofizzazione muscolare di braccia e gambe;
- artrite reumatoide, una condizione infiammatoria autoimmune cronica a carico delle articolazioni.
Come si diagnostica l’atrofia muscolare?
Per la diagnosi di atrofia muscolare bisogna, in primo luogo, rivolgersi a un medico specialista in modo da eseguire un’accurata anamnesi e un attento esame obiettivo. Successivamente, è necessario ricorrere a una serie di test strumentali per ottenere una diagnosi ancora più certa:
- esami del sangue;
- risonanza magnetica;
- elettromiografia;
- studi di conduzione nervosa;
- raggi X;
- biopsia del muscolo o del nervo.
Una volta ottenuti tutti i risultati è possibile procedere con un trattamento mirato, che tenga conto della sintomatologia e, soprattutto, della causa scatenante dell’atrofia muscolare.
Come si cura l’atrofia muscolare?
In presenza di atrofia muscolare è indicato valutare un trattamento a base di terapia fisica e terapia strumentale (come l’ultrasuonoterapia) da parte di un fisioterapista esperto che, in un programma completo, prevede anche una serie di esercizi in acqua che riducono il carico di lavoro muscolare. I pazienti che non sono in grado di muovere attivamente una o più articolazioni possono avvalersi dell’ausilio di stecche o bretelle.
Un trattamento efficace prevede, poi, anche l’acquisizione di un regime alimentare più equilibrato, che punti al rafforzamento del tono muscolare, e di eventuali terapie farmacologiche destinate alla cura della patologia scatenante.
Non solo, perché i fisioterapisti possono insegnare al paziente alcuni esercizi da poter ripetere in casa, in totale autonomia, e il modo in cui eseguirli per ottenere benefici e non aggravare ulteriormente la condizione.
Se, però, tendini, legamenti, pelle e/o muscoli sono troppo poco sviluppati e questo impedisce al paziente di muoversi del tutto, allora potrebbe essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico.
Grazie alla chirurgia è, infatti, possibile correggere l’atrofia muscolare se causata da malnutrizione; in questo specifico caso, inoltre, il medico può suggerire cambiamenti alimentari e l’assunzione di specifici integratori per migliorare il tono muscolare e recuperare il pieno recupero fisico.
Categoria Articolo: Fisioterapia Parma