Frattura del polso ed esercizi di riabilitazione
Le fratture del polso o di Colles, che riguardano solitamente le estremità distali del radio e più raramente dell’ulna, equivalgono a circa il 17% delle principali fratture trattate in pronto soccorso; sono causate da traumi a bassa energia, di solito per via della mano flessa in posizione di difesa, quindi sono abbastanza diffuse e, tendenzialmente, semplici da risolvere.
A prescindere dalla tipologia di frattura e di trattamento, è sempre opportuno seguire un percorso di riabilitazione che consenta all’articolazione di riacquisire le sue normali funzionalità e di tornare allo stato di salute originario.
Riabilitazione post-frattura del polso
Il trattamento scelto a seguito di una frattura del polso dipende dall’entità della lesione; di conseguenza, si può ricorrere a una semplice immobilizzazione tramite gesso (nel caso di fratture composte e stabili), così come a un’operazione chirurgica (in presenza di fratture scomposte, instabili o irriducibili).
In entrambi i casi, il consiglio è di affidarsi nelle mani esperte di un fisioterapista qualificato che, grazie alle sue competenze, è l’unica in grado di suggerire le migliori terapie e gli esercizi più adeguati per riacquistare la completa e totale mobilità dell’arto.
Quando iniziare la riabilitazione
Il trauma da frattura da polso può essere trattato fin da subito, sia a seguito di un’operazione chirurgica, sia dopo l’applicazione del gesso. Per la precisione, è possibile dividere il percorso di riabilitazione in due fasi ben distinte:
- fase 1: si riferisce al periodo appena successivo all’operazione chirurgica o a quando si ha ancora indosso il gesso;
- fase 2: corrisponde al periodo in cui il gesso viene tolto o alla fine del post-intervento.
La divisione può aiutare a selezionare attentamente gli esercizi e i movimento che è possibile compiere in ognuna delle fasi appena citate.
Fase 1: riabilitazione nel periodo di immobilità
Nel corso della prima fase è opportuno prendersi cura del gonfiore, un sintomo assolutamente normale della frattura (dato che la fuoriuscita di liquidi e sangue va ad accumularsi tra i tessuti formando un edema o un ematoma), senza bloccare il processo infiammatorio ma, semplicemente, limitandone gli effetti collaterali. L’infiammazione, infatti, è positiva per la guarigione, perché pulisce l’area traumatizzata e favorisce la cicatrizzazione dei tessuti.
In questa fase, quindi, bisogna solo aiutare l’infiammazione a compiere il suo decorso naturale attraverso due strategie tanto semplici, quanto efficaci, cioè l’applicazione di ghiaccio e il massaggio:
- applicazione di ghiaccio: consente di alternare momenti di vasodilatazione e vasocostrizione del sistema sanguigno, in modo da drenare più velocemente il versamento e, quindi l’infiammazione. Questo aiuta anche ad alleviare il dolore. Il ghiaccio va applicato su tutte le zone doloranti per circa 10 minuti;
- massaggio: è consigliato massaggiare la zona a valle e a monte del gesso o della parte lesionata, evitando categoricamente l’avambraccio e il polso. Bisogna procedere con una pressione delicata e superficiale, considerando che si va a interagire con il sistema linfatico. Bastano pochi minuti al giorno, l’importante è che il massaggio venga ripetuto più volte a distanza di qualche ora (magari alternandolo al ghiaccio).
Fase 2: riabilitazione nel periodo post-immobilizzazione
Tolto il gesso e superata la fase post-operatoria è possibile iniziare a trattare l’area traumatizzata. Gli esercizi da compiere sono fondamentali e vanno intesi come parte di un processo riabilitativo più ampio, da concordare con il proprio fisioterapia.
Come già spiegato, in questa fase ci si può trovare a dover affrontare una delle seguenti situazioni:
- riabilitazione del polso dopo intervento chirurgico;
- riabilitazione del polso dopo immobilizzazione con gesso.
In base al caso specifico, il percorso riabilitativo cambia e deve essere sempre un fisioterapista professionista a deciderlo e organizzarlo.
Riabilitazione del polso dopo intervento chirurgico
Quando, a seguito di una frattura del polso, si rivela necessario l’intervento chirurgico, il medico di competenza decide quali mezzi di sintesi utilizzare (fili di Kirschner, placche o viti) con l’obiettivo di ridurre la frattura, avvicinare quanto più possibile i capi ossei e iniziare immediatamente il percorso di guarigione.
Come accennato, la riabilitazione può iniziare subito dopo l’intervento, ma l’ultima parola spetta sempre e solo al medico che ha eseguito l’operazione. Di norma, il protocollo riabilitativo tende principalmente a controllare il gonfiore e a diminuire il dolore tramite:
- laser ad alta potenza;
- tecarterapia;
- bendaggi compressivi;
- crioterapia;
- ultrasuoni a freddo;
- magnetoterapia;
- esercizi di mobilizzazione attiva e attiva assistita;
- trattamento della cicatrice.
La frattura dovrebbe guarire entro 30-45 giorni dall’intervento chirurgico. Gli esercizi di riabilitazione non vanno interrotti, anzi, vanno incrementati per recuperare totalmente la mobilità articolare.
Dopo circa 2 settimane dall’inizio della fisioterapia si possono introdurre gli esercizi di rinforzo muscolare.
Riabilitazione del polso dopo rimozione del gesso
La riabilitazione prevista dopo la rimozione del gesso non è tanto differente da quella prevista per un post-intervento, ma bisogna prestare attenzione a un aspetto molto importante: i capi ossei potrebbero non essere perfettamente allineati e il gesso provoca quasi sempre una forte rigidità articolare.
In una prima fase di immobilizzazione, che dura circa 30-40 giorni, è consigliato mobilizzare spalla e gomito omolaterale per evitare il congelamento delle articolazioni attraverso movimenti lenti e cauti. Anche in questo caso, si può seguire una sorta di protocollo riabilitativo dopo la rimozione del gesso, basato su:
- trattamento di edema e tumefazione con massaggio linfodrenante e decontratturante;
- magnetoterapia;
- mobilizzazione attiva e attiva assistita;
- esercizi di rinforzo muscolare di polso e mano;
- rinforzo e miglioramento della presa;
- esercizi di motricità fine della mano;
- mobilizzazione e rinforzo di gomito e spalla;
- rieducazione, nel caso in cui il paziente non riesca a compiere attività semplici come lavarsi e cucinare.
Esattamente come per la riabilitazione post–intervento, anche per la fisioterapia post-ingessatura è sempre il medico a decidere le tempistiche.
Riabilitazione del polso in acqua
Molti fisioterapisti, per il trattamento di fratture e altri traumi, sfruttano le potenzialità della riabilitazione in acqua: chiamata anche idrochinesiterapia, consiste nell’effettuare gli esercizi immersi nell’acqua dove, grazie all’assenza di gravità, si avverte meno dolore e si fa meno fatica a compiere i movimenti.
I risultati ottenuti da questa modalità sono ottimi, considerando anche l’aspetto rilassante e confortevole della temperatura dell’acqua di circa 32-34°C e la sensazione di protezione trasmessa da una piscina riabilitativa.
Riabilitazione del polso: 9 esercizi utili
Passando alla parte prettamente pratica, è possibile tenere in considerazione alcuni esercizi ben precisi da eseguire nel corso della riabilitazione post-frattura del polso, che sia in acqua o sulla terraferma; ecco i 9 più indicati:
Esercizio 1
- stringere una pallina tra pollice e indice;
- tenere la presa per 5 secondi;
- ripetere con il pollice e le altre dita.
Ripetere l’esercizio per 5 volte.
Esercizio 2
- stringere la pallina con tutte le dita della mano;
- tenere la presa per 5 secondi.
Ripetere l’esercizio per 10 volte.
Esercizio 3
- fissare il polso sul tavolo;
- muovere la mano prima verso sinistra e poi verso destra;
- ricercare la massima ampiezza possibile di movimento.
Ripetere l’esercizio per 10 volte a destra e per 10 volte a sinistra.
Esercizio 4
- avvicinare il più possibile il pollice all’indice;
- mantenere l’indice immobile;
- far toccare le dita tra loro;
- riproporre lo stesso tra il pollice e le altre dita.
Esercizio 5
- partire con mano e braccio tesi;
- spostare la mano prima verso l’alto e poi verso il basso.
Ripetere 2 serie da 10 volte ciascuna.
Esercizio 6
- strizzare uno straccio o un lenzuolo;
- mantenere la presa per 5 secondi.
Ripetere l’esercizio 10 volte.
Esercizio 7
- partire con gomito teso e dorso della mano verso l’alto;
- piegare forzatamente il polso;
- mantenere la posizione per 1 minuto.
Ripetere l’esercizio 3 volte.
Esercizio 8
- partire con gomito teso e palmo della mano verso l’alto;
- estendere il polso forzatamente;
- mantenere la posizione per 1 minuto.
Ripetere l’esercizio per 3 volte.
Esercizio 9
- posizionare ‘avambraccio su un tavolo, con la mano fuori dal bordo;
- afferrare una bottiglietta da 0,5 litri;
- estendere il polso con il dorso della mano verso l’alto;
- estendere il polso con il palmo della mano rivolto verso l’altro.
Ripetere 3 serie da 10 volte ciascuna.