fisioterapia nel body building

L’importanza della fisioterapia nel body building

Il desiderio di modellare il proprio corpo è prerogativa tanto degli uomini, quanto delle donne; attraverso specifici e intensi esercizi di body building e pesistica, infatti, uniscono il piacere estetico di un fisico scolpito al benessere derivante dall’aumento del tono muscolare e dalla riduzione della massa grassa.

Spesso, però, può capitare che ci si concentri talmente tanto sugli obiettivi da esagerare con gli allenamenti, andando così a trascurare tutti quei rischi e danni che si nascondono dietro l’arte del culturismo.

In linea generale, infatti, il body building apporta un gran numero di vantaggi a praticanti di qualunque sesso ed età, ma solo se praticato correttamente; oltre ai benefici prima accennati, consente di potenziare i muscoli della respirazione, rinforza le ossa, aumenta lo spessore delle cartilagini senza intaccarne l’elasticità, incentiva il metabolismo, migliora la postura, ripristina l’equilibrio e, nel complesso, contribuisce a mantenere una buona vitalità.

Nel momento in cui, però, si sottopone il fisico a sovraccarichi eccessivi, ecco che subentrano gravi rischi, fin troppo spesso sottovalutati. Per allenarsi bene, ottenere i risultati sperati e, al contempo, non farsi seriamente male bisogna seguire delle regole e rispettare i limiti del proprio corpo.

Ecco perché, prima di iniziare un percorso di body building, bisognerebbe sempre confrontarsi con un valido fisioterapista che, sulla base delle peculiarità del singolo soggetto, può essere d’aiuto nella prevenzione dei rischi e nel trattamento tempestivo di eventuali lesioni.

Principali rischi del body building

I neofiti del culturismo, così come chi pratica questo sport già da parecchi anni, hanno una cosa in comune: tendono a esagerare. In molti, infatti, eccedono con il sovraccarico dei pesi, trascurano lo stretching e, al contempo, il recupero muscolare post workout e l’attività aerobica propedeutica all’allenamento aumentando la probabilità di infortuni come dolore, infiammazione e la riduzione delle prestazioni a livello muscolare.

Chi si allena a oltranza, nello specifico, può incorrere in infiammazioni al trapezio, al deltoide e alle cuffie dei rotatori, così come in dolori lombari e muscolari e in strappi. Ma non finisce qui, perché esistono danni ancora più gravi come traumi e lesioni alla colonna vertebrale, contratture, squilibri muscolari e tanto altro ancora. Ecco i principali:

Infiammazioni al trapezio e al deltoide

Chi pratica pesistica è fortemente esposto alle infiammazioni, soprattutto alla tendinite del sovraspinato che coinvolge trapezio e deltoide. Per prevenire, è necessario prevedere sempre una fase di riscaldamento e fare attenzione ad alcune abitudini:

  • modulare i carichi con una progressione controllata;
  • optare per ripetizioni più lente;
  • utilizzare i manubri per le alzate;
  • alternare gli esercizi di spalle e petto, prevendendo una pausa di almeno 2 giorni per le prime.

Così facendo, ci si potrà continuare ad allenare senza, però, dover necessariamente esagerare.

Infiammazioni alla cuffia dei rotatori

Un gruppo muscolare fortemente sollecitato durante i vari esercizi riservati a spalle, dorso e pettorali sono le cuffie dei rotatori. Per evitare qualunque tipo di infortunio, prima di sollevare carichi pesanti è consigliato riscaldare per bene la parte interessata attraverso alzate laterali con pesi leggeri o, in alternativa, con esercizi di rotazione della spalla tramite banda elastica.

Dolori lombari

Il culturismo può comportare anche diffusi dolori nella zona lombare che, alla lunga, possono degenerare in ernia del disco o protrusioni che premono su alcuni nervi generando dolore, formicolii e debolezza articolare. Il rischio può essere evitato gestendo prudentemente i carichi e iniziando sempre e comunque con una sessione di riscaldamento prima di dar via all’allenamento vero e proprio.

Dolori alle ginocchia

Altro effetto collaterale del body building è il dolore alle ginocchia, prevalentemente causato da squat eseguiti scorrettamente. L’unico modo per evitarlo consiste nel cercare di eseguire gli esercizi nel modo più corretto possibile, posizionando adeguatamente i piedi, direzionando le punte verso l’esterno e non staccando i talloni dal pavimento. Inoltre, non bisogna stendere del tutto le gambe in fase ascendente. Così facendo, si eviterà che il peso del corpo venga totalmente scaricato sulle articolazioni delle ginocchia.

Strappi

Quando un muscolo viene sollecitato eccessivamente e in modo prolungato può avvenire uno strappo, cioè la rottura di alcune fibre muscolari; questo accade solitamente quando non ci si riscalda a dovere prima di eseguire esercizi di panca piana, andando a sovraccaricare tricipite e deltoide. Il modo per prevenire consiste nel riscaldarsi adeguatamente, aumentare il peso gradualmente e non forzare in alcun modo.

Come trattare i danni del body building con la fisioterapia

Come accennato inizialmente, chi desidera ottenere un corpo scolpito senza, tuttavia, incorrere in rischi e infortuni anche di grave entità dovrebbe sempre richiedere il supporto di un fisioterapista che, grazie alla sua esperienza e in accordo con il personal trainer, può di certo aiutare in un percorso di questo tipo.

Il suo intervento, tra l’altro, si rivela estremamente necessario quando, nonostante tutte le accortezze del caso, si incorra comunque in infiammazioni, lesioni o altri dolori che possono essere curati solo ed esclusivamente con trattamenti di fisioterapia. Mentre in un primo momento, infatti, il medico di base può prescrivere farmaci antidolorifici e antinfiammatori per alleviare i fastidi della fase acuta, successivamente (se non parallelamente) il fisioterapista può intervenire con un percorso personalizzato basato su diversi step.

Il primo passo consiste, innanzitutto, nel ridurre ed eliminare dolore e infiammazione attraverso diverse sedute di:

  • tecarterapia;
  • laser yag ad alta potenza;
  • ultrasuoni;
  • onde d’urto.

Una volta superata la fase acuta caratterizzata da dolore e infiammazione, il fisioterapista lavora sulla rigidità articolare con l’obiettivo di sciogliere e liberare l’articolazione avvalendosi di specifici trattamenti:

  • manipolazioni e mobilizzazioni;
  • esercizi terapeutici per il recupero del range di movimento e per rinforzare i muscoli;
  • manipolazione miofasciale dei trigger point.

In questa seconda fase è molto importante che il paziente esegua con costanza e scrupolosità i vari esercizi assegnati dal fisioterapista, che consistono principalmente in stretching e movimenti eccentrici e di rinforzo. Non bisogna mai improvvisare ed è sempre consigliato rivolgersi a strutture con personale specializzato, come i fisioterapisti di Parma, e dotati di attrezzature innovative in grado di garantire ottimi risultati.

La collaborazione tra personal trainer e fisioterapista

Spesso capita che un bodybuilder “indolenzito” chieda aiuto al suo personal trainer; non è sbagliato, ma non è nemmeno la strada più corretta da percorrere. In fin dei conti, il personal trainer è sicuramente specializzato nell’allenamento e nella definizione del tono muscolare ma, di fronte a un problema fisico, potrebbe non avere le conoscenze adeguate per dispensare consigli o fornire il trattamento migliore.

La soluzione più adatta consiste, invece, nel far collaborare il proprio personal trainer con il fisioterapista: il primo conosce la tipologia di allenamento e gli sforzi ai quali ci si sottopone solitamente, mentre il secondo ha tutte le carte in regola per risalire alla fonte del problema e trovare il percorso terapeutico più efficace. Così facendo sarà possibile:

  • ridurre significativamente (e velocemente) il dolore;
  • individuare e risolvere le vere cause che stanno all’origine del problema evitando ricadute e recidive;
  • analizzare la tecnica di esecuzione di determinati esercizi, dato che potrebbero essere stati compiuti degli errori che possono essere corretti;
  • minimizzare il calo delle prestazioni, cercando di non sospendere completamente gli allenamenti (solo ed esclusivamente nei casi meno gravi);
  • raggiungere comunque piccoli obiettivi fisici nonostante l’infortunio;
  • avere sempre un supporto al proprio fianco, non solo fisico ma anche emotivo.

Tutto questo a dimostrazione che, se è vero che ognuno deve fare il suo mestiere, è sempre utile collaborare e mettere in pratica le proprie esperienze, nel nome del famoso detto “l’unione fa la forza”: più competenze si mettono in gioco e più il percorso di guarigione si rivelerà semplice, veloce ed efficace.

Categoria Articolo: Body building