Clavicola rotta: sintomi, cure e tempi di guarigione
- Che cos’è la clavicola e dove si trova?
- Clavicola rotta, cause: ecco i principali colpevoli
- Statistiche di rottura della clavicola nello sport
- Tipologie di fratture: in quanti modi diversi si può rompere la clavicola?
- Clavicola rotta: i sintomi
- Frattura della clavicola: la diagnosi
- Clavicola rotta: i trattamenti possibili
- Clavicola rotta tempi di recupero e guarigione
- Clavicola rotta, riabilitazione: l’aiuto della fisioterapia nel processo di guarigione
Come comportarsi in caso di clavicola rotta? La frattura della clavicola è una problematica molto frequente a tutte le fasce d’età sia in soggetti sportivi che in soggetti non sportivi. Quali sono i sintomi? Quali le cause e soprattutto quali sono per la clavicola rotta i tempi di guarigione previsti?
Per comprendere le possibilità di fratture della clavicola e le alte percentuali con cui questo problema si presenta nelle varie fasce d’età occorre aver ben chiaro cosa sia la clavicola e dove sia collocata all’interno del corpo umano.
Che cos’è la clavicola e dove si trova?
La clavicola è un osso piccolo e piatto con una forma a “S” che congiunge lo sterno con la scapola. Esso completa l’articolazione della spalla insieme alla scapola e all’omero.
Il ruolo rivestito dalla clavicola è altamente importante soprattutto per quanto riguarda i movimenti di elevazione del braccio. In caso di frattura della clavicola risulta quindi difficoltoso poter alzare gli arti superiori e compiere alcuni dei vari movimenti quotidiani che siamo soliti eseguire senza alcun problema.
Clavicola rotta, cause: ecco i principali colpevoli
Quali sono, per una clavicola rotta, le principali cause? In che modo si può rischiare di rompersi tale osso?
Secondo gli esperti la principale colpevole di tale rottura è una caduta con il braccio disteso. Secondo recenti studi medici pare proprio che tale dinamica sia quella più frequente.
I soggetti che praticano sport hanno più possibilità di presentare tale problema, ma in generale la frattura della clavicola è una circostanza che può riguardare il neonato, gli adolescenti e gli adulti.
Statistiche di rottura della clavicola nello sport
Le statistiche sulla rottura della clavicola nel mondo dello sport parlano chiaro. Sono gli atleti a riportare maggiormente questa frattura, nonostante essa non sia annoverata tra quelle più frequenti in ambito sportivo.
Secondo quanto riportato nell’indagine Istat del 2015, dove i traumi sportivi sono stati suddivisi in base alle cause scatenanti in:
- Lesioni traumatiche causate da traumi diretti o macrotraumi;
- Sindromi da sovraccarico, causate da microtraumi ripetuti;
- Le patologie da sovraccarico sono spesso secondarie a degenerazione.
Su 20 milioni di italiani che dichiarano di praticare sport più volte a settimana, si verificano meno di 300.000 infortuni ogni anno.
Gli infortuni più frequenti? Nel mondo dello sport più di uno su 4 colpisce la caviglia, seguito dal ginocchio poi dalle lesioni a mano, polso e dita. Tradotto in percentuale l’incidenza è pari al:
- 27.1% per la caviglia
- 17.1% per il ginocchio
- 13.3% per mano e polso
- 13% per la testa
- 5.7% per l’addome e il torace
- 5% per il polpaccio
- 4.9% per la spalla
Considerando semplicemente solo gli accessi al pronto soccorso e non gli atleti che si rivolgono all’ortopedico o al fisioterapista, l’Istat ha evidenziato inoltre come gli infortuni maggiori derivino maggiormente dalla pratica del calcio. Qui si fratturano maggiormente le caviglie e si riscontrano problemi alle ginocchia. Solo il 7,8% degli infortuni avviene nel basket. I traumi più frequenti per questo sport sono: la frattura del piede, contusioni e fratture alla testa o al viso.
Pallavolo
Nel mondo della pallavolo (7,3% degli infortuni) risultano essere più comuni le distorsioni e le fratture alla caviglia oltre che le lesioni muscolari al polpaccio e le distorsioni o le fratture del polso, della mano e delle dita a causa dell’impatto dell’atleta con la palla.
Sci
Nello sci (5,7% degli infortuni totali) oltre alle distorsioni al ginocchio sono più comuni le fratture di tibia e clavicola, oltre che dei polsi e il trauma cranico.
Ciclismo
Nel ciclismo (3,3% degli infortuni totali) le problematiche più comuni riguardano la frattura e la lussazione della scapola, della clavicola, la frattura del polso e il trauma cranico.
La zona del cingolo scapolare e della parte superiore del braccio rischia maggiormente di incappare in fratture e lussazioni grazie alla pratica di sport come: la mountain bike, lo sci alpino e lo sci di fondo.
Gli sport con maggiori traumi e infortuni alla spalla
In generale gli sport che creano maggiori traumi e infortuni alla spalla sono:
- Mountainbike 27.6%
- Sci alpino 23.7%
- Sci di fondo 23.4%
Gli sport che provocano maggiormente infortuni all’avambraccio e al gomito
Quelli, invece, che provocano maggiormente un infortunio all’avambraccio e al gomito sono:
- Ciclismo 14.3%
- Pattinaggio 12.8%
- Pattinaggio su ghiaccio 12.8%
- Mountainbike 11.6%
Tipologie di fratture: in quanti modi diversi si può rompere la clavicola?
Esistono diverse tipologie, in campo medico, di clavicola rotta. Prendendo in esame la composizione della frattura si può pertanto parlare di:
- Frattura Composta: se i due monconi ossei fratturati restano allineati
- Frattura Scomposta: perdita dell’allineamento tra i due monconi
Riguardo all’integrità della cute, invece, si parla di:
- Frattura Esposta: se la lacerazione della cute prevede esposizione del frammento osseo
- Frattura non esposta: non è presente alcuna lacerazione della cute
Le diverse tipologie di fratture variano anche in base alla zona della rottura:
- Rottura nel corpo centrale: si tratta della frattura più frequente;
- Rottura nel terzo mediale;
- Rottura nel terzo distale.
Clavicola rotta: i sintomi
Quali sono i sintomi presentati da un paziente con la clavicola rotta? Ebbene tale frattura non passa inosservata. Si può scorgere ad occhio nudo in quanto presenta una deformità importante. Oltre a questo sintomo davvero molto evidente compaiono anche:
- gonfiore;
- incapacità nel muovere la spalla;
- dolori nel muovere il collo.
Frattura della clavicola: la diagnosi
Per la diagnosi della frattura alla clavicola occorre che il paziente si sottoponga ad alcuni esami radiologici. Lo strumento più utilizzato è l’ RX. Poco dopo si procede quasi subito ad una immobilizzazione o anche ad una riduzione della frattura. Tutto dipende dalla gravità del danno presentato.
Clavicola rotta: i trattamenti possibili
Come viene trattata o curata una frattura alla clavicola? A seconda dell’entità del danno le fratture possono essere trattate in due modi specifici ovvero:
- trattamento conservativo
- trattamento chirurgico
Trattamento Conservativo
Il Trattamento Conservativo comporta ad esempio l’utilizzo di un tutore per la clavicola rotta. Quest’ultimo, estendendo un po ‘ il tratto alto della zona toracica, permette una trazione graduale a livello clavicolare per la consolidazione della frattura. Il tutore può intervenire, però, solo in presenza di fratture composte o con pochissimi gradi di scomposizione. Esso può oltretutto essere utilizzato a seconda della salute del paziente e della sua capacità di recuperare dopo l’infortunio. Si può dunque dover portare il tutore per 3 o 5 settimane prima di effettuare nuovamente dei raggi (RX) di controllo in modo da analizzare attentamente il consolidamento osseo.
Trattamento chirurgico
Il Trattamento chirurgico viene preso in considerazione quando il paziente presenta una clavicola rotta scomposta. Vengono riparate cioè le fratture che presentano una grave scomposizione e un cattivo allineamento dei monconi ossei oltre ovviamente tutte le fratture scomposte-esposte a livello della cute.
In questo caso è l’ortopedico a stabilire, in base al tipo di frattura, alla condizioni cliniche del paziente e al suo stile di vita, se optare per riparazioni tramite delle placche e viti metalliche, che dopo aver riallineato i due monconi, andranno a mantenere stabile la rima di frattura per il consolidamento. Nel post intervento – ovvero dopo l’operazione per la clavicola rotta – occorrerà comunque l’utilizzo di un tutore per 2-3 settimane per il mantenimento corretto di tutto il braccio.
Sia con il trattamento conservativo che con il trattamento chirurgico è infine richiesta la riabilitazione per la clavicola rotta.
Clavicola rotta tempi di recupero e guarigione
I tempi di recupero e guarigione dopo la frattura alla clavicola dipendono non solo dal diverso tipo di approccio chirurgico o conservativo utilizzato per il trattamento, ma anche da altri aspetti importanti che riguardano:
- età del paziente;
- stato clinico – presenza o meno di altre patologie;
- stile di vita e professione svolta.
In generale la clavicola rotta può guarire, nell’approccio conservativo, in un intervallo di tempo che varia dalle 5 alle 8 settimane. Nell’approccio chirurgico, invece, l’intervallo di tempo è minore e varia dalle 4 alle 6 settimane. In entrambi i casi devono essere considerati anche i tempi dell’utilizzo del tutore per la clavicola rotta e quelli riguardanti poi la riabilitazione.
Clavicola rotta, riabilitazione: l’aiuto della fisioterapia nel processo di guarigione
Per curare la clavicola rotta si consiglia fortemente un processo di riabilitazione ad hoc. La fisioterapia pertanto aiuta notevolmente i pazienti che presentano tale frattura a recuperare la mobilità della spalla andando anche a migliorare la forza muscolare e la tonicità che si sono perdute durante l’utilizzo del tutore.
I migliori fisioterapisti che si occupano dei pazienti dopo una rottura della clavicola predispongono piani riabilitativi ad hoc in base alle diverse condizioni cliniche che però comprendono esercizi mirati sia per tutta l’articolazione della spalla che per la schiena e la cervicale perché anche queste ultime potrebbero risentire della prolungata immobilità.
Gli esercizi da svolgere possono oltretutto variare di intensità e difficoltà in base al dolore avvertito e ai progressi raggiunti oltre che agli obiettivi prefissati inizialmente.
I principali obiettivi della fisioterapia per la riabilitazione per la clavicola rotta sono:
- miglioramento della mobilità articolare (terapia manuale, mobilizzazioni passive o assistive)
- recupero della forza dei muscoli della cuffia e della scapola (esercizi con diverse resistenze a carico progressivo)
- recupero del gesto sportivo (soprattutto per gli atleti)
Categoria Articolo: Fisioterapia Parma