
Sindrome del muscolo ileopsoas: cause, sintomi, fisioterapia e osteopatia
Il dolore all’anca e all’inguine è una problematica che accomuna un gran numero di persone e che può derivare da una molteplicità di cause; tra queste rientra la sindrome del muscolo ileopsoas che, nonostante sia molto spesso sottovalutata, consiste in una condizione frequente che può generare notevole disagio. Il muscolo ileopsoas, infatti, è una delle strutture più potenti e complesse del corpo umano, oltre che fondamentale per il movimento dell’anca e per il mantenimento della postura. Quando questo muscolo o il tendine che lo collega all’osso si infiamma o si accorcia, possono insorgere sintomi dolorosi e limitazioni funzionali. Ciò significa che comprendere le cause, riconoscere i sintomi e intraprendere un percorso terapeutico adeguato, spesso incentrato sulla fisioterapia, è fondamentale per recuperare il benessere.
Per fortuna, il Poliambulatorio FisioOneCare di Parma offre percorsi diagnostici e terapeutici specifici per affrontare questa e altre patologie muscolo-scheletriche: fisioterapisti e osteopati qualificati e specializzati sono in grado di offrire i migliori trattamenti per la sindrome del muscolo ileopsoas (e non solo).
Quali sono le cause della sindrome del muscolo ileopsoas?
La sindrome del muscolo ileopsoas si riferisce a una condizione di dolore e disfunzione legata all’infiammazione o alla tensione eccessiva del muscolo ileopsoas o del suo tendine. Questo muscolo, in realtà, è formato da due muscoli, l’ileo e il grande psoas, che si uniscono a livello dell’anca per formare un tendine comune e il suo ruolo principale è quello di flettere l’anca e stabilizzare la colonna lombare. Le cause che possono portare allo sviluppo di questa sindrome sono molteplici:
- sovraccarico funzionale e uso eccessivo: la causa più comune. Attività che implicano una flessione ripetuta dell’anca, come la corsa in salita, il calcio, la danza, la ginnastica artistica, o anche lunghe sessioni di ciclismo, possono mettere sotto stress il muscolo ileopsoas, portando a infiammazione del tendine (tendinite) o del muscolo stesso;
- accorciamento muscolare cronico: posture prolungate in posizione seduta (tipiche di molte attività lavorative o di studio) possono favorire l’accorciamento cronico dell’ileopsoas. Un muscolo accorciato è meno elastico e, quindi, più suscettibile a stiramenti o infiammazioni;
- traumi diretti o indiretti: un colpo diretto all’area dell’anca o un trauma indiretto (come una caduta) possono causare lesioni al muscolo o al tendine;
- debolezza dei muscoli antagonisti o sinergici: uno squilibrio tra la forza dell’ileopsoas e quella dei muscoli posteriori della coscia (ischio-tibiali) o dei glutei può portare a un sovraccarico dell’ileopsoas, che è costretto a lavorare di più per compensare;
- problemi posturali e biomeccanici: alterazioni della postura (come un’eccessiva lordosi lombare) o disfunzioni a livello del bacino (come le disfunzioni sacro-iliache) possono alterare la meccanica dell’anca e della colonna, aumentando la tensione sull’ileopsoas;
- artrite o artrosi dell’anca: patologie degenerative o infiammatorie dell’articolazione dell’anca possono alterare la biomeccanica e irritare il tendine dell’ileopsoas che le passa vicino;
- scarpe o attrezzature inadeguate: l’uso di calzature non appropriate durante l’attività fisica può alterare la biomeccanica della catena cinetica inferiore e influire negativamente sull’anca.
Quali sono i sintomi della sindrome del muscolo ileopsoas?
I sintomi della sindrome del muscolo ileopsoas possono variare in intensità e manifestarsi in diverse aree, rendendo talvolta difficile la diagnosi differenziale con altre patologie dell’anca o dell’inguine. I sintomi più comuni includono:
- dolore all’inguine, solitamente profondo, sordo e localizzato nella parte anteriore dell’anca e dell’inguine. Può irradiarsi verso la coscia o il basso addome;
- dolore durante la flessione dell’anca;
- dolore durante l’estensione dell’anca;
- rigidità dell’anca, soprattutto al mattino o dopo periodi di inattività;
- sensazione di “scatto” o “clinking” nell’anca, specialmente quando il tendine dell’ileopsoas scivola su strutture ossee o prominenze;
- dolore alla schiena (lombalgia), dato che l’ileopsoas è un muscolo che si attacca anche alla colonna lombare;
- difficoltà nel camminare o correre;
- debolezza della gamba, in particolare durante i movimenti di flessione dell’anca contro resistenza.
Come si diagnostica la sindrome del muscolo ileopsoas?
La diagnosi della sindrome del muscolo ileopsoas richiede un’attenta valutazione da parte di un medico o di un fisioterapista specializzato. Il processo diagnostico parte con un’anamnesi approfondita per raccogliere informazioni dettagliate sui sintomi, sulla storia clinica del paziente, sulle sue attività lavorative e sportive e su eventuali traumi pregressi.
Segue l’esame obiettivo, per valutare la postura, l’andatura e la mobilità dell’anca, della colonna lombare e del bacino. Possono essere eseguiti test specifici per provocare il dolore e identificare la fonte, come il test di Thomas (che valuta la flessibilità dell’ileopsoas) o il test di resistenza alla flessione dell’anca.
Anche se la diagnosi è prevalentemente clinica, gli esami strumentali possono essere utili per escludere altre patologie o per confermare l’infiammazione del tendine. I più utili sono:
- l’ecografia muscolo-tendinea, che permette di visualizzare il tendine dell’ileopsoas e di identificare segni di infiammazione (tendinite), ispessimento o versamento;
- la risonanza magnetica (RM), che offre una visione più dettagliata dei tessuti molli, consentendo di escludere lesioni al labbro acetabolare, patologie intra-articolari dell’anca o altre cause di dolore all’inguine;
- la radiografia dell’anca e del bacino, che può essere utile per escludere problemi ossei o artrosi dell’anca.
Una diagnosi differenziale accurata è fondamentale, poiché il dolore all’inguine può essere causato da diverse condizioni, tra cui ernie inguinali, fratture da stress, borsiti, patologie dell’anca o problemi ginecologici/urologici nelle donne.
Come si cura la sindrome del muscolo ileopsoas?
La cura della sindrome del muscolo ileopsoas è principalmente conservativa e mira a ridurre il dolore e l’infiammazione, ripristinare la lunghezza e la forza del muscolo e correggere eventuali squilibri biomeccanici. I principali trattamenti includono:
- riposo, inteso come la riduzione o la sospensione delle attività che aggravano il dolore;
- assunzione di farmaci, in particolare gli antinfiammatori non steroidei (FANS) per via orale per ridurre il dolore e l’infiammazione. In alcuni casi, si può ricorrere alle infiltrazioni locali di corticosteroidi per un’azione antinfiammatoria più mirata.
Nell’ambito del trattamento conservativo della sindrome dell’ileopsoas, la fisioterapia è un vero e proprio pilastro. I fisioterapisti del Poliambulatorio FisioOneCare di Parma, tenendo conto delle esigenze del paziente, elaborano un programma personalizzato che può includere:
- terapie manuali, come tecniche di massaggio profondo, mobilizzazione dei tessuti molli e stretching per rilassare il muscolo ileopsoas teso e accorciato. Possono essere applicate anche tecniche di mobilizzazione articolare per l’anca e il bacino per migliorare la loro biomeccanica;
- esercizi di stretching, fondamentali per allungare l’ileopsoas e ripristinarne la lunghezza fisiologica;
- esercizi di rinforzo dei muscoli glutei, degli addominali e degli ischio-tibiali per creare un equilibrio muscolare che supporti l’anca e la colonna vertebrale, prevenendo recidive;
- rieducazione posturale, con la correzione delle abitudini posturali scorrette che possono contribuire alla sindrome, come l’eccessiva lordosi lombare o una postura seduta prolungata;
- terapie fisiche strumentali, come la tecarterapia, il laser ad alta potenza o gli ultrasuoni, che possono essere impiegate per ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione dei tessuti.
Al contempo, anche l’osteopatia può fornire un contributo significativo nel trattamento della sindrome del muscolo ileopsoas, grazie al suo approccio olistico: l’osteopata, infatti, non si limita a trattare il muscolo interessato, ma valuta le correlazioni con il bacino, la colonna lombare, la colonna dorsale e persino il diaframma, con cui l’ileopsoas ha importanti connessioni funzionali. Le tecniche maggiormente impiegate dagli osteopati di FisioOneCare possono includere:
- tecniche miofasciali, per il rilascio delle tensioni e delle restrizioni nella fascia che avvolge l’ileopsoas e i muscoli circostanti;
- tecniche strutturali, come mobilizzazioni o manipolazioni delicate per ripristinare la corretta mobilità delle articolazioni sacro-iliache e lombari, che influenzano direttamente la funzione dell’ileopsoas;
- tecniche viscerali, per alleviare tensioni riflesse sul muscolo;
- tecniche di bilanciamento, per ripristinare l’equilibrio delle tensioni muscolari e legamentose intorno all’anca e al bacino.
Dopo il trattamento, è fondamentale adottare strategie preventive, come un riscaldamento adeguato prima dell’attività fisica, stretching regolare, uso di calzature adeguate e attenzione alla postura, specialmente per chi trascorre molto tempo seduto.
Il Poliambulatorio FisioOneCare di Parma offre un approccio integrato per la sindrome del muscolo ileopsoas, con fisioterapisti e osteopati qualificati che collaborano tra loro per elaborare piani di trattamento personalizzati e combinare le tecniche più efficaci per il recupero funzionale del paziente. La gestione di questa sindrome richiede pazienza e costanza nel seguire il percorso terapeutico ma, nel lungo termine, garantisce risultati ottimali e duraturi.
Categoria Articolo: Fisioterapia Parma