Ossigeno-ozono terapia per cervicobrachialgia: benefici, sedute e sicurezza

Cervicobrachialgia: come trattarla con l’ossigeno-ozono terapia

Con il termine cervicobrachialgia ci si riferisce a una sindrome dolorosa che combina il dolore localizzato nella regione cervicale (collo) con il dolore che si irradia lungo il braccio, spesso accompagnato da formicolio, intorpidimento e debolezza. Questa condizione può derivare da diverse cause che interessano le radici nervose che emergono dal tratto cervicale della colonna vertebrale e innervano l’arto superiore e può incidere significativamente sulla capacità di svolgere le attività quotidiane e lavorative.

Per la gestione di questa patologia, i professionisti di FisioOneCare di Parma utilizzano diversi approcci terapeutici avanzati, compresa l’ossigeno-ozono terapia che, negli ultimi anni, si è dimostrata un’opzione efficace per alleviare il dolore e migliorare il benessere generale dei pazienti.

Quali sono le cause della cervicobrachialgia?

La cervicobrachialgia insorge a seguito della compressione o dell’irritazione delle radici nervose che emergono dal rachide cervicale (C4-T1) e formano il plesso brachiale che, a sua volta, innerva il braccio. A far insorgere questa problematica possono concorrere diversi fattori, ma le cause più comuni includono:

  • l’ernia del disco cervicale: la protrusione o l’erniazione di un disco intervertebrale nel tratto cervicale può esercitare pressione su una o più radici nervose;
  • la stenosi foraminale cervicale: il restringimento dei forami intervertebrali (le aperture attraverso cui passano le radici nervose) a livello cervicale può comprimere le radici nervose;
  • l’artrosi cervicale (spondilosi cervicale): la degenerazione delle articolazioni della colonna cervicale può portare alla formazione di osteofiti (speroni ossei) che possono irritare o comprimere le radici nervose;
  • i traumi: colpi diretti al collo o movimenti bruschi (come il colpo di frusta) possono causare infiammazione e irritazione delle strutture nervose cervicali;
  • gli spasmi muscolari: contratture muscolari prolungate nel collo e nella spalla possono esercitare pressione sui nervi;
  • la sindrome dello stretto toracico: la compressione dei nervi e dei vasi sanguigni nello spazio tra la clavicola e la prima costola può causare sintomi che si irradiano al braccio, mimando la cervicobrachialgia;
  • alcuni tumori o infezioni: in casi rari, la compressione delle radici nervose cervicali può essere causata da tumori spinali o infezioni.

Prima di procedere con qualsiasi trattamento, i professionisti di FisioOneCare di Parma eseguono una valutazione clinica accurata per identificare la causa specifica della cervicobrachialgia e definire il piano terapeutico più appropriato.

Quali sono i sintomi della cervicobrachialgia?

I sintomi della cervicobrachialgia possono essere numerosi e anche molto diversi tra loro, in base alla radice nervosa coinvolta e al grado di compressione o irritazione. I sintomi più comuni comprendono:

  • dolore cervicale, localizzato al collo, che può essere sordo, acuto o pulsante;
  • dolore irradiato al braccio, che si propaga dal collo lungo la spalla, il braccio, l’avambraccio e talvolta fino alla mano e alle dita. La sede precisa del dolore dipende dalla radice nervosa interessata;
  • intorpidimento o formicolio, sensazioni anomale lungo il percorso del nervo interessato nel braccio e nella mano;
  • debolezza muscolare, in particolare difficoltà a sollevare il braccio, afferrare oggetti o compiere movimenti precisi con la mano. La debolezza può interessare specifici gruppi muscolari innervati dalla radice nervosa compressa;
  • alterazioni della sensibilità, come la diminuzione della sensibilità al tatto, alla temperatura o al dolore in alcune aree del braccio e della mano;
  • aumento del dolore con determinati movimenti, come girare la testa, flettere o estendere il collo, tossire o starnutire.

La precisa distribuzione dei sintomi nel braccio e nella mano può fornire importanti indizi sulla radice nervosa coinvolta tra C5, C6, C7 o C8); proprio per questo, presso il Poliambulatorio FisioOneCare di Parma, i pazienti vengono attentamente interrogati per delineare un quadro sintomatologico dettagliato e, solo in un secondo momento, i professionisti procedono con il trattamento terapeutico più indicato.

Ossigeno-ozono terapia per il trattamento della cervicobrachialgia: come funziona?

L’ossigeno-ozono terapia, che consiste in un approccio terapeutico minimamente invasivo che sfrutta le proprietà biologiche di una miscela di ossigeno medicale e ozono, è estremamente utile per il trattamento di diverse condizioni dolorose, inclusa la cervicobrachialgia. Così come proposto dai professionisti del Poliambulatorio FisioOneCare di Parma, la somministrazione di questa miscela nella cura della cervicobrachialgia può avvenire principalmente attraverso:

  • iniezioni paravertebrali cervicali: la miscela di ossigeno-ozono viene iniettata nei muscoli paravertebrali del collo, in prossimità delle radici nervose irritate o compresse. L’ozono agisce riducendo l’infiammazione locale e migliorando la microcircolazione nella zona interessata;
  • infiltrazioni intramuscolari nei muscoli del collo e della spalla: se la contrattura muscolare gioca un ruolo significativo nella sintomatologia, l’ossigeno-ozono può essere iniettato direttamente nei muscoli tesi per favorirne il rilassamento e ridurre la pressione sui nervi;

Per far sì che il trattamento si riveli efficace, i professionisti di FisioOneCare di Parma valutano attentamente la modalità di somministrazione più appropriata per ogni singolo paziente proponendo sempre e comunque un piano personalizzato.

Quali sono i principali benefici dell’ossigeno-ozono terapia per la cura della cervicobrachialgia?

Utilizzare l’ossigeno-ozono terapia per il trattamento della cervicobrachialgia offre ai pazienti un gran numero di benefici significativi, compresi:

  • la riduzione del dolore, grazie all’effetto antinfiammatorio dell’ozono;
  • la riduzione dell’infiammazione intorno alle radici nervose compresse o irritate;
  • il miglioramento della mobilità, a seguito della riduzione del dolore e dell’infiammazione;
  • la riduzione dei sintomi neurologici, come il formicolio e l’intorpidimento lungo il braccio;
  • una minima invasività, rispetto alla chirurgia classica e ad altre terapie infiltrative;
  • una buona tollerabilità, con un basso rischio di effetti collaterali;
  • la sinergia con la fisioterapia, oltre che con programmi riabilitativi che include esercizi terapeutici e terapia manuale per ottimizzare i risultati a lungo termine.

Non a caso, i professionisti di FisioOneCare di Parma considerano l’ossigeno-ozono terapia come un valido strumento all’interno di un approccio terapeutico multimodale per la gestione della cervicobrachialgia; ciò significa che vengono coinvolti diversi esperti e diverse tecniche, con l‘obiettivo di garantire al paziente il massimo risultato possibile.

Quanto dura una seduta?

La durata di una seduta di ossigeno-ozono terapia per il trattamento della cervicobrachialgia Generalmente, le iniezioni paravertebrali cervicali hanno una durata di circa 15 minuti.

Quante sedute sono necessarie?

Il numero di sedute di ossigeno-ozono terapia raccomandate per il trattamento della cervicobrachialgia varia a seconda della risposta individuale del paziente, della cronicità e della gravità dei sintomi, nonché della causa sottostante. In ogni caso, un ciclo tipico può prevedere 6-10 sedute, con una frequenza di 1-2 sedute a settimana.

L’ossigeno-ozono terapia è sicura?

Assolutamente sì, l’ossigeno-ozono terapia è considerata una tecnica sicura, a patto che venga eseguita da medici esperti e qualificati, che seguono protocolli terapeutici rigorosi e utilizzano apparecchiature mediche certificate.

Gli effetti collaterali sono generalmente rari e transitori e includono un lieve dolore o fastidio nella sede dell’iniezione, ecchimosi o una sensazione di stanchezza temporanea. Per evitare spiacevoli inconvenienti, è fondamentale rivolgersi a centri specializzati come il Poliambulatorio FisioOneCare di Parma, i cui professionisti sono adeguatamente formati e aderiscono a standard di sicurezza elevati per la somministrazione dell’ossigeno-ozono terapia.

L’ossigeno-ozono terapia ha controindicazioni?

L’ossigeno-ozono terapia è una procedura generalmente ben tollerata; tuttavia, esistono alcune controindicazioni che devono essere attentamente valutate prima di intraprendere il trattamento:

  • il deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (favismo), dato che l’ozono può indurre emolisi;
  • l’ipertiroidismo non controllato, poiché l’ozono potrebbe interferire con la funzione tiroidea;
  • stati di instabilità cardiovascolare grave, quindi pazienti con gravi problemi cardiaci;
  • donne in gravidanza;

Per evitare qualsiasi controindicazione, i professionisti del Poliambulatorio FisioOneCare di Parma eseguono sempre un’anamnesi completa e valutano attentamente la storia clinica di ogni paziente prima di procedere con l’ossigeno-ozono terapia, con l’obiettivo di garantire le cure migliori e risolutive.

Categoria Articolo: Fisioterapia Parma